Varie

Quel replay cinico batte l'irreversibile e sospende la gioia

Il pallone è cambiato per sempre con la tecnologia. Perdendo spontaneità

Quel replay cinico batte l'irreversibile e sospende la gioia

U n istante di sospensione della gioia (o della delusione). L'urlo belluino di un intero stadio che attende un segnale - un gesto o un fischio - per liberarsi definitivamente. Il calcio al tempo del Var ha cercato di guadagnare delle certezze, ma sicuramente ha perso in immediatezza e spontaneità. Ogni rete e ogni contatto in area vengono vivisezionati allo schermo prima del verdetto definitivo. Anche i bimbi al parco mimano il rettangolo della tv con i due indici che partono uniti dall'alto e si ricongiungono in basso dopo aver seguito il contorno di uno schermo immaginario.

Il campionato italiano è stato precursore tra i grandi tornei del Vecchio Continente. Un trionfo postumo per Aldo Biscardi e la sua «moviola in campo» che è diventata realtà dall'inizio della stagione 2017-'18. Dal primo rigore «tecnologico» - curiosamente assegnato al Cagliari contro la Juventus - e parato da Buffon, il sistema è diventato indispensabile e in questa stagione viene utilizzato pure in Inghilterra, Spagna, Germania e Francia, tutti gli altri principali campionati in ordine di importanza. E pure la Champions League, chiusa con successo la sperimentazione dagli ottavi della passata edizione, da settembre si è dotata della tecnologia di supporto agli arbitri.

Gli arbitri ormai somigliano a tante Ambra Angioini dei tempi di Non è la Rai e non si staccano dall'auricolare che li tiene in contatto con i colleghi in regia davanti agli schermi con i replay. Gli allenatori nelle loro disamine a fine gara hanno nel taschino un asso da giocare in ogni occasione. La tua squadra ha perso e il Var è stato decisivo? Pioggia di critiche su «questa tecnologia che dovrebbe aiutare, ma quando non serve non viene utilizzata». La tua squadra ha vinto con l'aiutino tv? «Per fortuna questi strumenti ci aiutano a sbagliare meno». Poi ci sono quelli che si lamentano a prescindere per il gioco spezzettato e le lunghe attese con il nuovo sistema. Che non piace a nessuno e scontenta tutti, ma ha cambiato per sempre il calcio.

Gli stadi hanno attrezzato i tabelloni: le tre lettere giganti lampeggiano in caso di «azione in fase di revisione» tenendo decine di migliaia di persone con la gioia strozzata in gola o il malumore pronto a tornare nel cassetto come il dentifricio nel tubetto. Var batte irreversibilità.

Ogni volta che vuole.

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