La Repubblica vista con occhi dei bambini

L’idea della prefettura di Lodi: far raccontare la Patria ai piccoli studenti. «Sorpresi dal loro senso delle istituzioni»

Paola Fucilieri

Che cosa sanno e cosa pensano veramente i nostri bambini e i nostri ragazzi dei valori della Repubblica e della Costituzione? Molto più di quel che possiamo immaginare noi adulti. A parole perlopiù scettici (ma sovente mal disposti a priori) verso i cosiddetti «metodi d’insegnamento moderni» e verso «la scarsa considerazione» che a nostro parere maestri e professori dedicano oggigiorno in aula all’educazione civica.
Lasciamoci stupire, quindi, da quanto emerge da un’iniziativa - unica in Italia - indetta dalla prefettura di Lodi e dal comitato promotore lodigiano per le celebrazioni delle recenti feste della Repubblica e della Costituzione. Un concorso artistico per la realizzazione di lavori grafici o di pittura, rivolto ai bambini delle scuole materne, delle elementari e agli adolescenti delle medie della provincia di Lodi per sapere che idea hanno dei valori costituzionali della Repubblica, come la democrazia, il lavoro e la sovranità, e dei suoi simboli, come la bandiera e l’inno.
«Ci sono arrivate circa 250 opere - racconta entusiasta il prefetto di Lodi, Nicola Izzo, che ha creduto molto, e a ragione, in questo concorso -. Immaginavo che, investendo nel patrimonio scolastico, avremmo raccolti frutti sorprendenti. E così è stato. Le opere dei 19 istituti che hanno partecipato rivelano fantasie e ingegni sorprendenti, insieme a un grande desiderio di proiettarsi verso la salvaguardia e la celebrazione della coscienza democratica espressa dalla Festa della Repubblica».
Ed ecco che il primo premio è andato all’istituto comprensivo Gramsci di Lodi Vecchio (classi quinte) che hanno realizzato su un enorme telo l’immagine di una bandiera tricolore la cui asta di sostegno è composta da dei bambini, in piedi uno sopra l’altro, in marcia verso l’integrazione europea; il primo di questi ragazzini, quello che tocca il suolo, ha sotto i suoi piedi delle radici che lo ancorano alla terra e che per gli studenti rappresenta la memoria della loro gente e i valori del sacrificio, della Patria e della Democrazia. Titolo dell’opera: «Radichiamo la nostra identità di cittadini».
Bella l’idea dei bimbi dell’asilo «Spezzaferri» di Lodi arrivati secondi per aver realizzato un quaderno tridimensionale che richiama l’articolo 32 della Costituzione, quello che parla della libertà della scuola.
La terza A delle medie «Ada Negri» di Lodi, invece, si è classificata terza con un geniale disegno di una partita di basket raffigurante il «match» referendario tra monarchici e repubblicani del 1946, con tanto di tabellone elettronico i risultati del referendum costituzionale.


Le opere rimangono esposte (salvo acquazzoni) nel cortile della prefettura fino a stamane quando Izzo e il comitato organizzatore premieranno gli altri 17 lavori classificatisi nei primi 20 posti, cioè tutti gli elaborati che verranno raccolti in un libro realizzato dalla Regione Lombardia.
E mentre i ragazzi sono proiettati verso l’Europa il prefetto Izzo pensa già al prossimo concorso. «Ci proponiamo di ripetere l’esperienza» ci confida. Visti i risultati, non avevamo dubbi.

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