Marco Guidi
Gruppi di ragazzine urlanti in minigonna, in cerca di un autografo o di chi sa cosa. Forse di una foto o, addirittura, di un bacio. Il richiamo dellospite della serata, Pietro Taricone, uno dei protagonisti della prima edizione del Grande fratello, era stato davvero eccezionale quel 26 gennaio 2001. Tanto che le sale del «Borgo del tempo perso», nota discoteca in zona Corvetto, non erano mai state così affollate. E anche così poco sicure. In mezzo al nuvolo di donne, qualche presenza maschile. Fan dellex macho della Casa? Più probabilmente latin lover del sabato sera, accorsi al locale in seguito a un preciso calcolo: cè Taricone, quindi più prede femminili da «cacciare». Forse Nicola Chiani non era tra questi. Poco importa, fatto sta che in quella fatidica notte era lì, stretto fra la folla. Troppo stretto, tanto da finire schiacciato sul pavimento della disco. Portato allospedale maggiore gli fu diagnosticata una contusione allemitorace sinistro. Tutto qui? No, perché successivamente Chiani fu ricoverato allospedale di Monza, dove gli fu asportata la milza. Da qui lavvio di una azione legale per essere risarcito dalla proprietà del «Borgo», la società Acquario.
Dopo più di cinque anni, Chiani ha vinto ieri la sua battaglia in tribunale. Il giudice Damiano Spera ha riconosciuto la responsabilità dei gestori della discoteca.
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