Restauri e spot Il Comune incassa 25 milioni l’anno

Giovanni Buzzatti

I pubblicitari ne sono sicuri: «La maggioranza dei milanesi preferisce l’immagine (artistica) di un prodotto al semplice telone sopra i ponteggi. Lo dice uno studio di due anni fa». Meglio ancora, poi, se così si riescono a recuperare fondi. Come successo per la facciata di Palazzo Reale ( in un anno il Comune incassa 290mila euro), dove è in corso il terzo e ultimo lotto del restauro. Da qualche settimana la facciata è coperta da un telone bianco sul quale spiccano due grosse pubblicità. «Il Comune ci ha consentito di farlo fino al 31 luglio, dieci mesi in tutto», spiega Lucio Bergamaschi a nome di Big Size, la società che gestisce la pubblicità sui ponteggi. Questo farà incassare a Palazzo Marino 500mila euro ai quali si aggiungeranno i proventi (altre decine di migliaia di euro) di due imposte sempre a carico degli espositori. «Denaro che sarà tutto investito nel restauro del Palazzo - ricorda Gianfranco Lucini, consigliere comunale e presidente della commissione Pubblicità -. La sistemazione delle facciate durerà un anno, per questo abbiamo deciso, insieme alla Sovrintendenza, di concedere gli spazi alla pubblicità». Le immagini (540 metri quadrati illuminati di notte da 680 neon posti dietro i teli) cambieranno alla fine di novembre. «Gli spazi si possono comprare al massimo per tre mesi», ricorda Bergamaschi. A dicembre toccherà al film «King Kong» e alle Olimpiadi invernali di Torino.
La presentazione dell’impianto (tra le novità c’è il mini ponteggio che permette al telo più interno di fare una curva senza essere «spezzato» in tre parti) è stata l’occasione per fare il punto sulla pubblicità in centro città. Gli addetti ai lavori reclamano spazi e impianti. «Milano deve recuperare terreno rispetto a molte città europee», spiega Bergamaschi. «Per questo - aggiunge Lucini - stiamo studiando nuove regole. Se aumenteranno gli spazi concessi? No, renderemo più snelle le procedure, inserendo nel regolamento le nuove tecniche per lanciare il messaggio».

Ogni anno il Comune incassa dall’imposta sulla pubblicità 25 milioni di euro. «Quanto stiamo facendo a Palazzo Reale è un ottimo esempio della collaborazione tra pubblico e privato a vantaggio delle città», conclude Lucini.

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