Cronache

«Retrocedere? Come noi rischiano in 15»

«Retrocedere? Come noi rischiano in 15»

«Analisi profonde, colloqui interni. Tutto può servire a superare la crisi, con ottimismo e realismo. Ma calma perché non credo che questa squadra possa rischiare la serie B. Nella nostra situazione ci sono altre 15 club». Beppe Marotta sale in sala stampa dopo aver parlato ai giocatori e a Walter Mazzarri. Dopo l'allenamento interrotto da venti tifosi nella seduta di lunedì, ieri è stato il momento di un ritorno alla calma, almeno apparente: «Sono qui perché voglio essere a disposizione, perché voglio che ci sia un dibattito corretto per affrontare un momento indubbiamente particolare. Non per scavalcare l'allenatore», precisa l'amministratore delegato.
Marotta dopo il 5-0 subito in casa contro il Milan parla di ottimismo ma non si nasconde dietro a finti alibi: «Dobbiamo essere ottimisti - spiega -, ma allo stesso tempo rimanere ancorati ad un sano realismo. È un momento difficile e lo riconosciamo». Così Marotta parla di confronto, di dialogo. Ed è per questo che ieri è stata la giornata del faccia a faccia: «Nello spogliatoio, confrontandosi e interagendo tra di noi come stiamo facendo. Ed è anche evidente che tutti, adesso, devono dare di più. Però non vorrei sentir parlare di processi, perché qui imputati non ce ne sono, è solo tempo di verifiche e di analisi». Mazzarri è a rischio? «La fiducia nell'allenatore è indiscussa, ma valutiamo ogni area di competenza: si fa fatica a far gol e bisogna darsi una spiegazione, si prendono cinque gol in un tempo e bisogna darsi una spiegazione». Il progetto. In estate la Samp ha varato un progetto nuovo. Nuovi gli uomini, nuove le idee. Con tutte le attenuanti del caso, quel progetto stenta a decollare. «Ma i presupposti per un cambiamento rispetto al passato c'erano e non sono stati smentiti - risponde Marotta -. Di contro, un mutamento radicale comporta inevitabilmente dei rischi da correre. Non penso siano necessari stravolgimenti tattici o cose simili, e in ogni caso questo è un argomento nel quale non entro: l'allenatore della Sampdoria non è mai stato né mai sarà condizionato dalla società nelle sue scelte, qualunque esse siano. L'area tecnica è di unica competenza di Mazzarri». A cominciare dalla scelta di Castellazzi: «Non è una decisione presa dalla società», precisa Marotta.
Ma guai a parlare di rischio retrocessione: «In giro ci sono solo sei o sette squadre che alla Serie B possono fare a meno di pensare - frena Marotta -. Noi siamo nel gruppo delle altre, quelle che allo stesso tempo lottano per non retrocedere e sognano la Uefa. Pensare solo ad evitare gli ultimi tre posti va contro a quei principi di autostima e di convinzione nelle nostre capacità che abbiamo voluto impostare».

Avanti, quindi, con un po' di carattere in più.

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