Gianluigi Nuzzi
da Milano
Se un giudice deve apparire oltre che essere imparziale, non poteva esserci scelta più infelice, letta come di parte. Il Polo si irrigidisce tra timori e preoccupazioni. È il procuratore che nel 1994 mandò lavviso di garanzia a Silvio Berlusconi pubblicato dal Corriere. «Retrocedere, retrocedere, retrocedere. Sarà il nuovo motto del dottor Borrelli dopo resistere, resistere, resistere». Lironia è di Daniela Santanchè responsabile donne di An. «Non lo avrei nominato - spiega lex ministro Carlo Giovanardi - perché è sovraesposto. Quando si parte con un passato di magistrato e di vicende a quel suo ruolo collegate, invece di dare serenità si rischia di aumentare le polemiche». Lapidario Gaetano Pecorella: «Se farà al calcio italiano quello che ha fatto alla politica, sarà la fine del calcio». Nessun commento da Gianfranco Fini: «Non vedo cosa debba dire - risponde -. Si tratta di scelte che riguardano lo sport nella sua autonomia». Dal centrodestra parte una doppia critica: la nomina conferma loccupazione portata avanti dalla maggioranza e fa intravedere il ritorno dello stile Mani pulite. Sulloccupazione tuona la Lega. Roberto Calderoli: «Lassalto alla diligenza - afferma - prosegue. Viene scelto un ex magistrato sul cui colore della toga non possono esserci dubbi. Vergogna!». Roberto Maroni: «La nomina è coerente con la sinistra che sta realizzando un progetto egemonico: occupare tutto» Fa eco Ignazio La Russa: «Il calcio ora ha bisogno di getti dacqua, non di scintille. Mi chiedo se questa nomina serva a creare polemiche, visto che può prefigurare una sorta di occupazione». Sulla stessa linea Stefania Craxi: «Hanno occupato malamente la quarta casella. Mi auguro che Borrelli non faccia gli stessi danni al Paese, come quelli che fece con i suoi sodali quando decisero di commissariare la politica». Insomma, inevitabile tornare agli anni del Pool. Con molti che dallopposizione tratteggiano scenari inquietanti: «La nomina di Borrelli - commenta Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia - ha dellincredibile ed è tuttaltro che innocente. È evidente che cè una manina che vuole recuperare il giustizialismo che ci ha deliziato negli anni Novanta e strumentalizzare quello che è avvenuto nel calcio per riprendere a sparare a raffica in molteplici direzioni e aumentare il potere di ricatto e di interdizione di alcuni ben precisi ambienti milanesi collocati a cavallo fra alcuni grandi studi legali, alcune banche, qualche potere editoriale». Di conseguenza il Milan potrebbe finire nel mirino: «Io sono della Roma - risponde ironico Maurizio Gasparri -, se fossi del Milan sarei preoccupato». E Alfredo Mantovano: «Questa nomina è la risposta più adeguata allintenzione manifestata da Berlusconi di tornare a fare il Presidente del Milan. Certi rischi vanno scongiurati sul nascere». Nessuna perifrasi da Gianfranco Rotondi, segretario Dc: ««Si scoprono le carte alla fine sarà unoperazione politica e contro Berlusconi». Il passato viene vissuto come fantasma. Rievocato dagli ex colleghi magistrati che oggi applaudono. Da Gerardo DAmbrosio, ex braccio destro ora senatore dellUlivo, «Sarà sicuramente allaltezza», a Di Pietro che gioisce.
Anche nel centrosinistra cè chi prevede guai per il Milan. È Oliviero Diliberto: «È la persona giusta al posto giusto.
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