Politica

Il retroscena E finalmente arriva una proposta di legge per vietare gli animali nei circhi

Proprio nei giorni in cui una donna che ha lasciato un segno indelebile nella nostra società contemporanea compie 75 anni, torna alla ribalta la proposta di legge dell'on. Giammanco (Pdl) sul divieto d'utilizzo di animali nei circhi. La donna di cui parlo probabilmente non è stata una grande attrice, ma certamente ha segnato in modo indelebile la storia della società per la sua vita discussa, per la sua straordinaria bellezza e sensualità. Si chiama Brigitte Bardot e compie 75 anni. Come è noto, dopo gli «scandali» giovanili (il matrimonio ancora minorenne, i film dove esplode la sua bomba di erotismo) in un'Europa intrisa di perbenismo e pruderie mentali, nel 1973, improvvisamente stanca di palcoscenici e jet set, si ritira a Saint-Tropez e dedica, da allora, la sua vita alla difesa degli animali con la fondazione che porta il suo nome.
Qualcuno si chiederà cosa c'entra B.B. con la proposta di legge Giammanco. Il legame è il regalo che Brigitte ha chiesto al primo ministro Sarkozy per il suo compleanno. Vietare l'uso di animali nei circhi in Francia. Sono già quindici i Paesi europei in cui, in parte o completamente (Belgio e Germania), vige il divieto di far saltare la corda agli orsi o di mettere in fila sui propri sgabelli le tigri riottose e ringhianti. La proposta Giammanco, come sempre accade in materia di animali, è stata firmata anche da rappresentanti di forze politiche che sono attualmente all'opposizione. «Da oltre un quarto di secolo lo spettacolo circense è messo sotto accusa dalla crescente sensibilità dei cittadini nei confronti dei diritti degli animali» afferma la deputata del Pdl Gabriella Giammanco «una sensibilità divenuta ormai vera e propria acquisizione culturale che sta conducendo il circo italiano verso un inesorabile declino, nonostante la stessa attività circense sia apprezzabile per i contenuti artistici rappresentati da clown, giocolieri, acrobati, trapezisti e illusionisti. È l'uso degli animali, però, che l'ha confinato nel vicolo dell'anacronismo».
Naturalmente a tutto questo si oppongono i circensi tradizionalisti, come Roger Falk, il più giovane domatore d'Europa, che rivendica l'amore per gli animali che lavorano nel circo, il loro rispetto e… le solite balle. La realtà è che gli animali sono, di solito, confinati in spazi angusti, spesso incatenati nei trasporti e solo l'uso di mezzi più o meno coercitivi può costringere i grandi felini selvatici a gettarsi nelle braccia di quell'elemento che rappresenta, per loro, un ancestrale terrore dal quale fuggire: il fuoco. Orsi che vanno in bicicletta, pachidermi che sollevano il loro enorme corpo sulla schiena dell'altro (cosa che farebbero in natura solo per l'accoppiamento), tigri che devono raggiungere lo sgabello quadrato anziché quello tondo, veri e propri obbrobri comportamentali appresi dopo settimane e mesi di maltrattamenti che schiacciano la dignità per strappare una risata a spettatori ignoranti, cui nessuno ha mai rivelato cosa sta dietro al tendone. I bambini, ancora oggi invogliati verso il circo dai biglietti gratuiti distribuiti tramite i provveditorati, ricevono un'immagine affatto distorta dell'animale, ridotto come uno schiavo buffo e privato di quella dignità che andrebbe riconosciuta a ogni essere senziente. I bambini devono divertirsi con i clown, con gli acrobati, con i fantasisti, con le musiche, le luci e i colori espressi artisticamente da spettacoli come quello portato con enorme successo nel mondo da Le Cirque du soleil che non ha bisogno di violentare dignità animali per sopravvivere.


Buon compleanno Brigitte e che Sarkozy sia generoso nei tuoi confronti.

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