Performance futuriste, «Lascolto secondo il teatro», «Lorecchio di Beethoven», «La fabbrica delluomo», «il ritmo delle città». Palazzo Reale, il Planetario, il carcere di Bollate, villa Arconati. È fittissima lagenda dellassessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory: ogni volta che in cartellone compare un nuovo evento culturale, una rassegna, un dibattito, perfino una mostra, spunta anche uno spettacolo teatrale, un reading o un monologo. E immancabile tra i nomi cè sempre il suo, ma non in veste di assessore, come sarebbe ovvio, ma anche di protagonista. Ecco, il doppio ruolo non piace a tutti i colleghi della giunta, costretti nellunico abito politico.
Durante la seduta di giunta di ieri, sulle luci della ribalta che illuminano Massimiliano Finazzer Flory, si è consumato un tentativo di black out. Stroncato sul nascere. Lassessore alla Cultura chiede al collega alle Attività produttive, con delega ai Grandi eventi, Giovanni Terzi di firmare al posto suo una delibera su uniniziativa culturale che si terrà a luglio. Terzi accetta e sottopone allattenzione dei colleghi il documento che, sorpresa, porta nel cast anche il nome di Finazzer. Contrariato, pone ai colleghi, la questione dellopportunità: è giusto, è lecito che un membro della giunta ricopra questo doppio ruolo?
Il sindaco, però, apprezza la versatilità delluomo, e lo difende ricordando, tra gli altri, il premio Montano vinto nel novembre 2008 con la poesia «Trittico sulla parola». Non solo, il mondo della cultura - racconta la Moratti - trova simpatico questo rendersi protagonista degli eventi.
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