Milano Un ribaltone in grande stile, che nel giro di un mese e mezzo capovolge lapproccio della Procura milanese al caso di Ruby Rubacuori e - in particolare - alla telefonata con cui da Palazzo Chigi, nella notte tra il 27 e il 28 maggio, si chiese e si ottenne che la questura di Milano rilasciasse la giovane marocchina, allepoca ancora minorenne. È la telefonata per la quale il 21 dicembre scorso Silvio Berlusconi è stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di concussione. Ma è la stessa telefonata di cui, il 2 novembre scorso, il procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, liquidò come un caso chiuso: «La fase conclusiva della procedura di identificazione, fotosegnalazione e affidamento della minore è stata operata correttamente e non sono previsti ulteriori accertamenti sul punto».
E dunque? Cosa accadde tra il 2 novembre e il 21 dicembre, tale da cambiare così bruscamente il tiro? Su questo, ieri, la Procura non dà spiegazioni ufficiali. Ma vi sono, oggettivamente, non molte ipotesi possibili. Eccole.
1. IL MALINTESO «Andate a rileggere attentamente quel che disse Bruti», invita ieri una fonte vicina alla Procura. Ed in effetti, ad analizzarla parola per parola, la dichiarazione del 2 novembre si limita a sancire la regolarità del comportamento dei poliziotti milanesi. Non entra nel merito di quel che accadde prima, cioè la telefonata di Palazzo Chigi. Sarebbero stati poi i giornali ad interpretare in modo troppo estensivo la dichiarazione di Bruti.
2. IL DEPISTAGGIO Nessuna legge obbliga i procuratori della Repubblica a dire la verità ai giornalisti. La dichiarazione di Bruti potrebbe dunque essere stata finalizzata a «tranquillizzare» gli indagati e a poter quindi lavorare con calma. Pochi giorni prima, daltronde, lo stesso procuratore aveva fatto un altro annuncio analogo, quando aveva negato lesistenza di qualunque indagine sul caso di Ruby: «Non ci occupiamo di pettegolezzi».
3. LO SCONTRO INTERNO Bruti Liberati potrebbe essersi trovato in minoranza allinterno della Procura milanese, una parte della quale lo accusava di avere gestito il caso in modo eccessivamente morbido. Per lo stesso motivo, il procuratore era stato apertamente criticato da alcuni organi di stampa.
4. I NUOVI ELEMENTI È la spiegazione che, anche se a mezza voce, viene dalle fonti più autorevoli. Il dietrofront sul caso della telefonata sarebbe il frutto di nuovi elementi acquisiti successivamente alla dichiarazione del 2 novembre.
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