Il retroscena Regia ligure nei «no» alla Festa

Il Pdl ligure ha battuto un bel colpo. Sono stati Luigi Morgillo e Michele Scandroglio a coordinare la regia di quello che è diventato il tema di scontro politico nazionale di fine estate. «Cari ministri boicottate la festa del Pd» hanno ripetuto per due giorni il vicepresidente del consiglio regionale e il coordinatore ligure del partito. Alla fine hanno avuto ragione ad alzare la voce e schierarsi da subito in difesa del presidente del Consiglio dopo la battuta di Lino Paganelli. Quella del responsabile nazionale della festa democratica sarà stata anche una mezza barzelletta, che sarebbe anche andata bene se l’avesse raccontata in uno degli stand della festa mangiando piadine e bevendo birra insieme ad altri compagni, ma non in un contesto ufficiale e davanti ai giornalisti che chiedevano come mai non fosse previsto nessun confronto con il presidente del Consiglio.
La vera forza messa in campo dal Pdl ligure negli scorsi giorni è stata quella di aver creduto in una battaglia che poteva non prendere quota. Anzi, la forza più grande è stata quella di avere creato un vero e proprio caso che, inizialmente (complici i soggiorni estivi della politica), rischiava di rimanere lettera morta. Morgillo ha avuto il merito di esordire con un appello pubblico in cui richiamava tutti gli esponenti del Popolo della Libertà sulla gravità dell’affermazione, mentre Scadroglio ha saputo lavorare dietro le quinte attivando tutti i canali possibili per raggiungere le segreterie dei ministri invitati ai dibattiti del Porto Antico. Hanno portato a casa un risultato importante: diserzione totale per la mancanza di rispetto che si dovrebbe ad un’alta carica dello Stato. Vista in un contesto più locale, questo segna il primo punto nella campagna elettorale per le prossime regionali: dimostra come il centrodestra sia pronto a ribattere colpo su colpo agli avversari.

Il «no» pronunciato dai ministri Frattini, Carfagna, Meloni, Matteoli e dal sottosegretario Cursi, così come gli interventi di altri ministri ed esponenti di alto rilievo del partito hanno un sapore ligure e danno un segnale incoraggiante nella sfida Biasotti- Burlando.

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