Rettore e due prof al governo Una rivoluzione alla Cattolica

Rettore e due prof al governo Una rivoluzione alla Cattolica

Dimissioni o elezioni? Che succederà alla Cattolica? «In novant’anni di storia non è mai accaduto nulla del genere, così davvero non sappiamo che cosa farà a questo punto il rettore»...» rispondono dall’Università inaugurata il 7 dicembre del 1921. Tocca alla Cattolica «ridare sangue a un Paese esausto» aveva detto pochi giorni fa l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola. E adesso partono da largo Gemelli per Roma, destinazione Palazzo Chigi e dintorni, il rettore Lorenzo Ornaghi, che diventa ministro della Cultura, e i professori Piero Giarda (Rapporti con il Parlamento) e Renato Balduzzi (Salute).
Lorenzo Ornaghi, rettore dal 2002, ha studiato alla Cattolica e tra i suoi professori ha avuto anche Gianfranco Miglio. Forse a qualche reminiscenza giovanile è dovuto il «sedi padane» che ha incluso nel suo recente discorso di inaugurazione dell’anno accademico a Milano. Ornaghi è al terzo mandato ed è stato confermato nel 2010, così il suo incarico scadrà nel 2014. Il suo impegno principale di oggi, giovedì 17 novembre, prima della nomina, sarebbe stato il discorso di inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Cattolica a Roma. Nel frattempo il magnifico rettore è diventato illustrissimo ministro.
Piero Giarda, docente di Scienza delle Finanze e sottosegretario con Prodi, D’Alema e Amato, ha fatto parte del recente Tavolo di lavoro per la riforma tributaria promosso dal ministro Tremonti. Su incarico di Tremonti, ha steso il rapporto preliminare su dinamica, struttura e criteri di governo della spesa pubblica.
Il terzo professore in partenza per diventare ministro della Salute è il meno noto Renato Balduzzi, consulente della Bindi nella riforma universitaria del 1999 (quella “o dentro o fuori dagli ospedali pubblici”), da pochissimi giorni professore ordinario di Diritto costituzionale in Cattolica: arriva dall’Università del Piemonte orientale.
Il pro rettore vicario dell’Università Cattolica è Franco Anelli, e toccherà a lui reggere le sorti dell’Ateneo nell’attesa che si arrivi a una decisione. Finiti i festeggiamenti, si attendono cenni dal consiglio di facoltà e dal senato accademico. Le dimissioni di Ornaghi da rettore aprirebbero le lunghe procedure di elezione del successore, con tanto di consultazioni e primarie. È un’ipotesi che sarà valutata e inquadrata all’interno del compito e della durata del governo Monti.
Una piccola traccia arriva da Twitter. Ornaghi era in aula quando è stato chiamato per correre a Roma. «Mi spiace chiudere in anticipo le lezioni per ragioni a voi note. Non è un addio, confido sia un temporaneo commiato» è il resoconto twittato da uno studente, presente tra i banchi quando il cellulare del rettore è squillato nel bel mezzo della lezione.
Ornaghi non ha l’abitudine di fare lezione con lo sguardo al cellulare, ma la chiamate era attesa.

Alla prima vibrazione, si è scusato: «In 25 anni non mi è mai capitato di dover rispondere a una telefonata in aula...» ed è uscito. Prima di sparire ha aggiunto: «A volte le decisioni importanti vanno prese in diretta...».

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