Lucio Filipponio
Si sa che alla Rettore nazionale, icona di una certa scena ribelle della canzone italiana, piace da sempre curare con spasmodica attenzione ogni aspetto dei suoi lavori. Ogni nuovo disco riflette una minuzia per i particolari tale da renderlo unico. A pochi mesi dall'uscita dellultimo cd Figurine, attualmente in testa a tutte le classifiche con il singolo Conkiglia, la Rettore non perde occasione per far parlare di sé giocando con la propria immagine, passata e presente, ma sempre arricchita di senso e nuovi punti di vista attraverso le potenzialità del digitale. Fino al 4 febbraio presso la Biblioteca Elsa Morante di Ostia, è allestita la mostra fotografica dedicata allinterprete di Jesolo «Immaginata. Rettore nelle illustrazioni digitali di Antonello Morsillo». Digital designer, Morsillo, ha curato limmagine della Rettore negli ultimi cinque anni, eseguendo lillustrazione di due copertine Lupi del 2002 e Vento nel vento e di numerosi calendari artistici che hanno accompagnato luscita dei vari album, nellambito di un più ampio progetto di immagine legato ad ogni lavoro. Nelle sue opere Morsillo interpreta a suo modo limmagine e le passioni della cantautrice, trasformandola in animali, semidivinità, locandine cinematografiche, strumenti musicali; come nellenigmatica miniatura «Delirio» o «Fenice», simbolo di una rinascita che richiama leleganza di Ertè. Lapprofondimento artistico degli ultimi anni, gli permette di osare in «Moulin Rouge», con il corsetto sipario, che ci conduce in unatmosfera surrealista e in «Ricordami», un colore sfumato che dissolve le forme di un veliero-arpa.
«La Rettore - ci sottolinea Morsillo - ha sempre unito il concetto all'immagine, non lasciando nulla al caso. Il mio lavoro parte dalla fotografia per passare al disegno digitale fino alla radicale, nel suo essere opera darte, metamorfosi». «Mi riconosco appieno nelle immagini qui esposte perché hanno saputo rivelare il lato animalesco che scalpita dentro me - ci confessa Donatella Rettore - da strega a lupa, ma sempre spartana, animalesca, mai fata perfettina».
Impossibile rinunciare a sapere un giudizio sulla musica italiana di oggi. «Lo stato di salute della canzone italiana? Stiamo degenerando sempre più - risponde lartista -, assaliti dalle major straniere con hit orecchiabili e talenti italiani come Mario Venuti abbandonati a se stessi».
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