Reuters, sì alle nozze con Thomson

da Milano

Nasce il colosso mondiale delle news e del trading finanziario: la britannica Reuters ha ceduto al corteggiamento dei canadesi della Thomson che per le nozze pagheranno una cifra da capogiro, circa 12,8 miliardi di euro. La fusione tra i due gruppi, con la Thomson fermamente ai comandi, è stata annunciata ieri a Londra dopo che la Reuters Founders Share Company - il comitato di sorveglianza preposto alla difesa dell’indipendenza editoriale - ha dato luce verde all’offerta canadese annunciata il 4 maggio.
Il comitato ha innovato la regola che prevedeva che un singolo azionista non potesse avere più del 15% della compagnia. Nel nuovo gruppo, la holding Woodbridge della famiglia Thomson avrà il 53%, gli attuali azionisti della Reuters dovranno accontentarsi del 24% e il restante 23% andrà agli azionisti minoritari della Thomson. La Reuters ha accettato la fusione - a dispetto delle «profonde preoccupazioni» espresse dai sindacati dei giornalisti - nella convinzione che le nozze con Thomson forniranno le risorse per rintuzzare la crescita di Bloomberg, preferita in misura sempre maggiore dagli operatori economici e finanziari.


Reuters-Thomson supererà in effetti Bloomberg, anche se di poco: secondo gli analisti dovrebbe avere una quota di mercato del 34%, contro il 33% della società fondata dall’attuale sindaco di New York Michael Bloomberg.

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