Attenzione, la piscina Cozzi riapre. Inaugurazione il prossimo 20 settembre. Impianto completamento rinnovato, dicono da MilanoSport, dove già si preparano corsi per la piscina di viale Tunisia che è un gioiello architettonico.
«Restituiamo ai milanesi un tempio, un autentico tempio del nuoto negli anni Trenta», annota Mirko Paletti, presidente della società che gestisce impianti sportivi: «Abbiamo rimesso tutto a nuovo e per i tremila e passa utenti giornalieri della piscina sarà certamente una sorpresa». Come dire: «Faranno fatica a riconoscere che la nuova Cozzi è una piscina comunale. Non nellaccezione negativa, sia chiaro».
Certezza che il presidente Paletti snocciola con i dati del restyling: serramenti di legno, come gli originali degli anni Trenta, timpani e piastrelle, spogliatoi e bagni rimessi a nuovo e «nel pieno rispetto della struttura architettonica». Ma lintervento clou riguardano, naturalmente, la vasca e la sottovasca che nel luglio dellanno scorso crollò. La sospensione forzata della Cozzi, raccontano le analisi di stabilità e fattibilità, «fu provocata da un cedimento del sottovasca», causato forse dai lavori per un parcheggio sotterraneo in via Manunzio. Un cedimento del sottovasca - quattro metri del soffitto - che «seriamente compromise la natura statica delle strutture natatorie e pure della copertura».
La ristrutturazione, spiega Paletti, è «avvenuta in quattro fasi e con un costo di 1,2 milioni di euro»: «Prima si è provveduto alla messa in sicurezza del sottovasca, che è a vista, e poi ai controsoffitti dei due corridoi laterali delle tribune - completamente rifatti - e, infine, si è riqualificata sia la vasca e gli spogliatoi».
Ma per il futuro dello storico impianto di viale Tunisa cè anche un «sogno»: «Ci sono mille e più metri quadrati che possono essere sfruttati andando incontro alle richieste e alle esigenze dei nostri utenti ovvero essere trasformati in una Spa, un centro benessere che consentirebbe così a MilanoSport di incamerare introiti da destinare ad altre ristrutturazioni degli impianti spalmati sul territorio di Milano». Visione strategica del presidente di MilanoSport che, in sintesi, significa creare sinergie commerciali anche con privati per reperire finanziamenti e denari necessari al futuro della società: «Così da offrire ai milanesi un servizio pubblico sportivo di livello e sempre meno pensando sui bilanci del Comune» continua Paletti che è pure ad di FilCasa. Soldi da aggiungere, comunque, alla ricapitalizzazione: «É stato stanziato un aumento di capitale di 30 milioni di euro, che però devessere ancora approvato» chiosa Alan Rizzi, presidente della commissione comunale Sport.
Coinvolgimento di privati, riqualificazione degli spazi e ricapitalizzazione che, dunque, si traducono per Palazzo Marino «nello sviluppo al meglio dellofferta sport-sociale per tutti i cittadini» aggiunge Giovanni Terzi, assessore comunale allo Sport.
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