Riapre il Teatro Nazionale «Sarà la Casa del musical»

Il Teatro Nazionale tornerà ad essere, come aveva promesso anni fa, la «Casa del Musical» a Milano. E tornerà in grande stile, riverniciato di nuovo, o meglio ricostruito dalle fondamenta, grazie all'intervento di uno «straniero» dalle spalle larghe. L'operazione, assicurano gli interessati, farà un gran bene non solo al teatro di piazza Piemonte (che dovrebbe uscire dal triste limbo in cui dorme da anni), ma all'intero pianeta musical in città e in tutta Italia. A firmare questa cambiale di ottimismo della volontà (e del portafoglio: sono stati investiti nel progetto ben venti milioni di euro) è l'olandese Stage Entertainment, colosso del live entertainment europeo (4.000 dipendenti, 40 show al mondo ogni giorno, un milione di spettatori al mese), specializzata in musical con la emme maiuscola. Il suo fondatore, un tranquillo ma determinato signore olandese di nome Joop Van den Ende, è riuscito in dieci anni ha dare forma a una multinazionale che, oggi, gestisce teatri in Olanda, Germania, Francia, Spagna, Russia, Gran Bretagna e Stati Uniti, nonché produce e allestisce spettacoli che intendono offrire, in tutto il Vecchio continente, opere della stessa qualità di Broadway e di Londra. Le maestranze sono ancora al lavoro dentro e fuori il Nazionale ma tutto è scritto in lettere di fuoco in agenda: il 2 ottobre lo spazio si aprirà al musical «La Bella e la Bestia», regia e scenografia originali americane, cast e orchestra (sempre dal vivo) rigorosamente italiani, su testo altrettanto rigorosamente tradotto dallo specialista Franco Travaglio. A illustrare la grande promessa ai milanesi c'erano, ieri al Teatro Nazionale, i vertici di Stage Entertainment - il chief executive officer Henk Kivits e l'ad di Stage Entertainment Italy Barbara Salabè - insieme all'architetto che sta riportando a nuova vita lo storico spazio cittadino, Piero Lissoni. Il Nazionale non sarà, innanzitutto, rosso come molti dei teatri in tutto il mondo: i suoi 1.500 posti saranno blu, in uno scenario bianco, grigio e blu che, assicura Lissoni, «dovrà far sentire il pubblico tra le mura di casa». L'acustica, spiega sempre Lissoni, «ha avuto la precedenza su tutto, sull'estetica del progetto e sulla disposizione delle poltrone».
Il palcoscenico sarà di 19 metri di ampiezza, 14 di profondità e 17 di altezza: la più moderna tecnologia potrà assicurare frequenti cambi di scena. La struttura conterrà sale prove e una sala per la registrazione degli show. La facciata inizio '900 del Nazionale, si rassicurino i milanesi, non verrà toccata: il futuro dentro, la tradizione fuori. Il primo spettacolo «La Bella e la Bestia» sfoggerà un cambio di scena ogni otto minuti, per un totale di ventisette cambi scenografici. «Gli spettacoli - assicura Barbara Salabè - non avranno una tenitura ristretta: sarà il successo dello spettacolo a determinarla. Ad Amburgo Re Leone doveva rimanere un anno: è sold out, ogni sera, da sei anni».
Il patto di ferro di Stage Entertainment è, per il momento, con la Disney: la società olandese è titolare delle licenze per Mary Poppins, Tarzan, La Sirenetta e i già citati La Bella e la Bestia e Re Leone.

Non mancano però anche classici come Jesus Christ Superstar, Evita, Cabaret, Cats, Mamma Mia!, Dirty Dancing, Wicked, Il Fantasma dell'Opera. Tutte le opere verranno tradotte in italiano, e a ogni esordio campagne promozionali kolossal cambieranno volto alla città, come avviene a Londra e New York. I fan del musical si stropicciano gli occhi, e sperano.

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