Ribadisco: perché con Balotelli il razzismo è permesso?

Caro direttore,
le scrivo in merito alla notizia data sui cori dei tifosi fiorentini contro Mario Balotelli domenica sera a Sansiro. Ritengo quell'articolo offensivo. Vi prego di evitare certe stupide ed inutili accuse verso i fiorentini perché non siamo mai stati razzisti e lo abbiamo sempre dimostrato. Certo in una curva composta da migliaia di tifosi dieci imbecilli purtroppo ci possono finire ma da qui a far d'un erba tutt'un fascio mi sembra poco intelligente, a maggior ragione se ciò viene detto da un giornalista che lavora per una testata importante come la vostra. Generalizzare è segno di ignoranza, dovreste saperlo bene voi del mestiere. Da fiorentino mi ritengo offeso, non sono razzista e se proprio vogliamo metterla sulla politica sono pure di sinistra ma di quella tosta e convinta e voglio precisare che come me il 98 per cento di chi sta in curva Fiesole non è razzista e ribadisco che prendersi degli insulti gratuiti da un giornalista è alquanto frustrante. Il fair play l'abbiamo dimostrato da tempo a differenza di alcune altre tifoserie e squadre, atti razzisti come da anni vengono compiuti per lo più da alcuni e ripeto solo alcuni tifosi o addirittura cittadini romani, laziali, napoletani e veronesi a Firenze non stanno né in cielo né in terra e non ricordo siano mai successi. Sono deluso e amareggiato. Beppe Di Corrado ha scritto l'articolo del quale condivido la presa di posizione sul difendere il buon Mario ma non accetto il disegno di tifoseria razzista che ha cercato di creare nei nostri confronti. Son convinto che il razzismo vada fermato perché il mondo è di tutti bianchi, neri, gialli o rossi ma non è giusto che per quattro deficienti paghi una curva intera.

Per essere dieci erano molto rumorosi. Si sono fatti sentire, diciamo. E comunque nessuno ha generalizzato, tanto meno Beppe Di Corrado, che oggi è uno dei migliori giornalisti sportivi d’Italia e che ci vantiamo di poter ospitare sulle nostre pagine. Abbiamo solo notato il contrasto, evidente, fra il fair play di cui (giustamente) si fa vanto la Fiorentina e lo squallore di quei cori a San Siro. Comunque la ringrazio, caro lettore, per avermi scritto. Intanto per ribadire la mia stima e la simpatia per i tifosi viola, anche perché da sempre gemellati con noi del Toro in un fiero anti-juventinismo (quanti Toro-Fiorentina ho visto in vita mia! Quand’ero piccolo mio padre mi portava sempre perché diceva che era una delle poche partite in cui si poteva andare allo stadio tranquilli: «I tifosi sono così amici che non ci saranno mai incidenti»...). In secondo luogo perché mi permette di sottolineare quanto quel pezzo fosse giusto e doveroso, come alla fine anche lei riconosce: Mario Balotelli potrà pure essere antipatico e farà le linguacce anziché piangere a bordo campo, sarà arrogante e strafottente, campione e viziato, tutto quello che vuole.

Ma perché per il razzismo nei suoi confronti nessuno s’indigna? Perché non abbiamo letto, sui grandi giornali sempre pronti a dare lezioni di antirazzismo, un pezzo come quello di Beppe Di Corrado? Perché anche i nostri lettori hanno taciuto e, a parte le proteste di un paio di tifosi viola, hanno lasciato passare quell’episodio come se nulla fosse? (Per chi avesse perso l’articolo di Beppe Di Corrado, vi consiglio di recuperare il giornale di ieri e di leggerlo. E già che ci sono vi do un altro consiglio: quando vedete un articolo, o un libro, con quella firma non lasciatevelo scappare. Non ve ne pentirete).

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