La ribelle Nannini mamma a 54 anni

L’ha tanto divinamente gracchiato l’amore, che a un certo punto ha voluto che le restituisse qualcosa. Sacrosanto. Nessuno l’ha cantato meglio di lei. Contorcendosi, facendosi uscire le vene dal collo, soffrendo e spettinandosi. Gianna Nannini, rocker, cinquantaquattrenne, «polisessuale» per sua stessa ammissione, eternamente innamorata di un padre emotivamente ingombrante e scomparso un paio di anni fa, è incinta. Qualcosa per cui dire Grazie, davvero. Altro che il titolo dell’album che, nel 2006, dopo sedici anni di nebbie, l’ha riportata al primo posto in classifica. Qua balza nella classifica della vita, fuori tempo ma con un salto dei suoi.
Si vocifera che la cantautrice sia al quinto mese di gravidanza e si vocifera che debba il suo desideratissimo stato di grazia a una fecondazione assistita. Il numero del settimanale «Chi», oggi in edicola, la ritrae a Londra intenta in uno shopping premaman in uno dei negozi più esclusivi della città. Senza Maschi innamorati, ma felice. Qualche tempo fa, rispondendo a un’intervista di «Vanity Fair», aveva detto: «Le domande sulla mia sessualità mi annoiano. E rispondo un po’ come mi capita. Per sentirmi libera ho capito che non potevo rinchiudermi in definizioni come gay, etero...». E già allora, nel 2008, parlando di maternità aveva chiarito «non sono ancora in menopausa, tecnicamente potrei ancora avere un figlio. Il medico però mi ha spiegato che senza fecondazione assistita è davvero improbabile che accada e in Italia, con la legge che abbiamo, per una donna single come me diventa imopossibile». Due anni prima però, al sito TgCom, sempre a proposito della sua vita sessuale aveva confessato che «con le donne è difficile, con gli uomini è andata sempre bene. E sempre a proposito di maternità, in quella circostanza, confessò di aver «abortito due volte e di non voler più riprovare». Era in calssifica con Grazie quando decise di fare la marcia della pace di Assisi contro la guerra in Kosovo: «Ma a un mese di gravidanza, e anche se mi sentivo bene, 25 chilometri a piedi sono davvero tanti. Così ho perso il bambino. L’anno seguente è stato peggio perché, quando ho abortito, ero incinta di tre mesi e mezzo. Non ho più voluto riprovare».
E invece oggi ci riprova. Oggi, single o no, Italia o no, storiacce o no, Gianna sarà madre. Qualcosa nell’anima. Sul serio. Timida alle soglie della patologia (mitica fu una puntata di Matrix nella quale si raccontò a fatica ed emozionatissima ma con grande effetto), più a suo agio negli anfibi che sui tacchi, vera da non sopportare alcun aggettivo, «pazza», come racconta di essere stata per qualche mese della sua intermittente vita: «Dopo Fotoromanza (titolo di uno dei suoi brani, ndr) avevo spinto troppo dicevano. E sono stata pazza, proprio schizofrenica. Ero stressata. Poi, di colpo, mi si è fermata l’anima. I casi come il mio li mandano all’ospedale, e magari usano l’elettroshock... Non si è mai capito come ci sia entrata e ancor meno come ne sia venuta fuori».
Ha fatto tutto da sola Gianna. E ora (pare) si farà da sola anche un figlio. Nata bene da una famiglia di industriali dolciari di Siena (il padre fu per diversi anni anche presidente della squadra cittadina), un fratello ex pilota di Formula Uno, Gianna si mette in testa di fare la cantante e ci riesce contro ogni ragionevole previsione. Sembra che la famiglia avesse accolto in maniera tiepidina la sua vocazione e per lei, la famiglia, è sempre stata un nodo fondamentale. In particolare il padre. Alla morte del quale disse, sempre a «Vanity Fair»: «Per lui la musica era un mestiere da poco di buono, ma se non ci fosse stato papà a dirmi di non fare la cantante non so se avrei mai trovato la forza di fare questo mestiere... È morto male e muori male quando non accetti quello che è successo nella tua vita. Compreso il fatto che tua figlia se n’è andata via di casa invece di rimanere ad aiutarti». Con quel veto e quel tormento, oggi è una delle cantautrici italiane più irruente, aggressive e apprezzate d’Italia anche all’estero. A suon di graffi e con la sabbia nella voce.

Per il resto, nella vita, è un groviglio di pochissime frasi pronunciate troppo in fretta perché solo quando canta non ha mai paura. E oggi. Incinta, a cinquataquattro anni e sola. Perché, come dice lei «quando ti parte un’emozione non rinunciarci mai».

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