Ricchi, poveri politici e insegnanti

Un pubblico eterogeneo quello che è accorso mercoledì sera a Recco per ascoltare il direttore del Giornale, Mario Giordano. Politici, amministratori locali, semplici lettori e una ricca rappresentanza della scuola. «Siamo venuti da Camogli per conoscere di persona Giordano», raccontano Sandra Turolla e Nino Casareto, veri appassionati del Giornale. Come Fabio Lughi, ingegnere milanese e recchelino di adozione, che assicura: «sono un lettore del Giornale fin dal primo numero». E ancora da Sori, Bogliasco e tutto l'entroterra. Ma la vera notizia è la presenza di insegnanti intervenuti non per criticare (come accaduto a Milano), ma per esprimere le loro difficoltà e il loro disagio.
Tanti gli argomenti di discussione: contenuti, livelli di apprendimento, disciplina, insegnanti, rapporti con le famiglie e la società. Adriana Benvenuto insegna in una scuola elementare di Quinto. Due occhi e un sorriso che conquistano i bambini dal primo giorno di scuola, assicura chi l'ha vista al lavoro. Eppure: «Coi genitori intelligenti - si inserisce nel dibattito con Giordano la maestra Adriana - si può dialogare con schiettezza dei loro bambini, ma con altri non è possibile. Tanto che di recente abbiamo rivisto i giudizi di alcuni alunni per timore di ricorsi o denunce. Purtroppo a volte la scuola diventa la fonte di educazione primaria, se non l'unica». «Se diamo una nota a uno scolaro ci arriva subito una contronota dai genitori perché la parola degli insegnanti vale meno di quella di un bambino di 6 anni», parla sempre delle difficoltà degli insegnanti Caterina Peragallo (una vita dietro la cattedra e da pochi giorni consigliere comunale di Recco) che lancia un appello: «aiutateci, così non riusciamo a lavorare». Tra le voci in sala, chi punta il dito contro i bidelli («che prendono la retribuzione praticamente in stato di ozio») e chi mette in guardia dal «confondere la severità con l'autorità perché l'autorità si conquista col proprio lavoro». Fa eco, invece, ai tanti casi raccontati da Giordano sulla strumentalizzazione ideologica attuata da alcuni insegnanti, Mario Lauro che ricorda un'inchiesta portata avanti alcuni anni fa dalla nostra Erika Falone per denunciare l'attività politica svolta in alcuni istituti genovesi. E se per Franco Gatti, mitica voce dei Ricchi e Poveri, Giordano è riuscito a fare finalmente un quadro reale e non idealizzato della situazione in cui versa la scuola italiana («condivido tutto quello che ha detto»), Marco Marchionni chiede al direttore se «nella scuola attuale ha trovato qualche punto di speranza o è un disastro totale». Tombale la risposta di Pietro Canepa che, da professore universitario di chimica, non lascia speranze: «la scuola ha toccato il fondo della provetta».

Ma il nuovo sindaco di Recco, Dario Capurro, forte di due nipoti appena laureati («uno in ingegneria aeronautica e l'altro alla Normale di Pisa») invita all'ottimismo: «nonostante tutto, a volte la scuola riesce a sfornare ragazzi eccezionali».

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