
Dalla ricerca scientifica universitaria alle attività sociali benefiche, dalle strutture per le cure palliative all'assistenza dei bisognosi, agli anziani in difficoltà, d ai bambini malati fino agli animali abbandonati... Sono infinite le cause alle quali contribuire perché c'è un mare di dolore da lenire in giro per il mondo, più o meno nascosto. Un sacco di gente a cui sarebbe doveroso portare sollievo. O quantomeno ci si può provare.
Il 5x1000 è una quota dell'Irpef che lo Stato distribuisce alle organizzazioni non profit a seconda delle scelte espresse dai contribuenti nella dichiarazione dei redditi. Non comporta oneri aggiuntivi per chi firma, perché è lo Stato che rinuncia a riscuotere questa parte dell'imposta. Quindi il 5x1000 non costa nulla ma vale tantissimo. Si può immaginare di poter fare la differenza nella vita di tante persone senza sottrarre nulla dal proprio stipendio o dalla propria pensione. Con un solo piccolo, semplice gesto.
Il 5 per mille è una quota dell'imposta Irpef (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) che lo Stato, su indicazione del singolo contribuente, ridistribuisce appunto a enti del Terzo settore. Non si parla quindi di una donazione, ma della possibilità concreta, per ognuno di noi, di decidere come destinare una parte delle proprie imposte: quando si compila la dichiarazione dei redditi, basterà quindi firmare nell'apposito campo e scrivere il Codice Fiscale dell'organizzazione a cui devolvere il proprio 5x1000. Se non si esprime una scelta, viene versato in automatico allo Stato. Il 5x1000 è stato introdotto con la finanziaria relativa al 2006 per poi essere confermato dalle successive leggi finanziarie e nel 2014 è stato definitivamente stabilizzato. Possono beneficiare del 5 per mille gli enti non profit (oltre ad alcune amministrazioni pubbliche) le cui attività rientrano nelle finalità definite dalla legge e possono pertanto accreditarsi presso una specifica amministrazione. Anche i Comuni possono essere beficiari, ma sono vincolati a destinare le risorse alle proprie attività sociali. È onere delle organizzazioni non profit informarsi per individuare la finalità più adatta e quindi avviare il percorso di accreditamento. In sostanza, nella fase di dichiarazione dei redditi, si troveranno sette opzioni tra cui scegliere: la prima è il sostegno di organizzazioni non profit che operano nel terzo settore, poi enti che si occupano di ricerca scientifica e universitaria, enti impegnati nella ricerca sanitaria, organizzazioni di tutela e promozione dei beni culturali, associazioni sportive, enti gestori di aree protette e infine le attività sociali del proprio comune di residenza.
Ogni firma è un gesto di fiducia e responsabilità, perché permette di indirizzare una parte delle proprie tasse verso progetti e servizi che possono fare la differenza nella vita di molte persone. E a noi non costa proprio nulla.
Non ci si può nascondere dietro la noncuranza sapendo che un gesto tanto banale è in grado di fare tanta differenza. Scegliere e decidere di aiutare e chi aiutare è un dovere morale e civile al quale nessuno dovrebbe sottrarsi.