Alla ricerca della magica cometa di Betlemme

Alla ricerca della magica cometa di Betlemme

Quando Gesù fu nato a Betlemme di Giudea ai tempi del Re Erode, ecco apparire dall'Oriente a Gerusalemme alcuni Magi, i quali andavano chiedendo dove fosse nato il Re dei Giudei, perché - dicevano - avevano visto la sua stella al suo sorgere ed erano venuti ad adorarlo (...). Allora Erode, accolti segretamente i Magi, si informò accuratamente da loro circa l'epoca in cui la stella era apparsa (...). Udito il re, essi partirono ed ecco, la stella che avevano visto al suo sorgere, apparve di fronte a loro, finché si arrestò sul luogo dove stava il Bambino». Così narra il vangelo di Matteo, l'unico, se si escludono i Vangeli apocrifi, che descrive la più misteriosa stella mai apparsa nei cieli dell'umanità: l'interesse degli astronomi per la stella di Betlemme è sempre stato vivo e nonostante siano trascorsi duemila anni, si susseguono ancora interpretazioni e studi a riguardo.Oggi alle 17.50 presso l'Auditorium dell'Acquario di Genova si svolgerà un incontro durante il quale Walter Riva, astronomo e direttore dell'osservatorio Astronomico del Righi, passerà in rassegna le possibili spiegazioni scientifiche di quello straordinario fenomeno che la tradizione religiosa chiama cometa di Natale.
Walter Riva organizzerà la conferenza come una vera e propria «caccia al colpevole» passando in rassegna i corpi celesti e i fenomeni astronomicamente rilevanti e riportati nelle cronache dell'epoca, avvenuti in corrispondenza della nascita di Gesù.
L'indagine comincerà da un'analisi dei testi storici e sacri al fine di assegnare all'evento della natività una data più precisa possibile. Si indagherà poi sull'origine dei Magi e sulle simbologie, che ancora oggi adottiamo durante la celebrazione della Messa, che ci hanno lasciato in eredità.
A partire dall'ipotesi cometaria vera e propria con una rassegna delle possibili candidate, si passerà a prendere in considerazione l'eventualità, scientificamente plausibile, di una cometa senza coda: lo stesso Matteo, infatti, non fa cenno ad una cometa come è nel nostro immaginario comune, ma ad una stella, in maniera più generica.
Inoltre è da considerare che si cominciò a parlare insistentemente di un astro chiomato solo a partire dal 1300, quando Giotto osservò personalmente una meravigliosa apparizione della cometa di Halley e, comprensibilmente, non resistette all'idea di disegnare il grande evento astronomico sulla scena della natività nella Cappella degli Scrovegni. Si passerà poi a valutare la possibilità che si sia trattato dell'esplosione di una supernova (stella di grande massa), che fu formulata per la prima volta da Keplero, quando, nel 1604, ne fu «testimone oculare». Ed infine si parlerà dell'ipotesi della congiunzione planetaria tra Giove e Saturno nella costellazione dei Pesci che è forse una delle più affascinanti teorie per la quantità di indizi scientifici, storici e simbolici che possono far pensare a questo evento come quello più plausibile.


In ogni caso il grande fascino che la cometa di Natale esercita su credenti e non è testimonianza del fatto che, se è vero che scienza e religione si muovono su binari distinti, è vero anche che non solo non si disturbano, ma spesso hanno occasioni straordinarie di incontro.
La conferenza è organizzata dagli Amici dell'Acquario, l'ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Per info: 010 2345279-323, www.amiciacquario.ge.it

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