Dalla ricerca nuovi trattamenti biotecnologici per combattere i danni dell’artrite reumatoide

Cresce il numero dei farmaci biologici per il trattamento dell’artrite reumatoide (AR). Una patologia autoimmune, progressiva e altamente invalidante che attacca le articolazioni. Oltre 20 milioni le persone colpite nel mondo, 400mila in Italia. Molecole sempre più innovative aprono oggi nuove prospettive di cura. Tra queste tocilizumab (in arrivo in Italia a fine 2009, a somministrazione mensile). Per l’esattezza il primo anticorpo monoclonale in grado di bloccare l’interleuchina-6, una citochina responsabile del processo infiammatorio e iperprodotta nei pazienti con artrite reumatoide.
Secondo nuovi dati presentati al Congresso europeo di reumatologia (Eular, oltre 13mila i partecipanti) svoltosi a Copenaghen, il farmaco induce remissione clinica nel 56 per cento dei pazienti affetti da artrite reumatoide e trattati per oltre due anni. «Livelli di remissione costantemente elevati come questi significano molto, sia per i medici che per i pazienti», ha dichiarato nel commentare i dati il professor Josef Smolen, dell’università di Vienna. «Dimostrano che è possibile ottenere un livello di attività di malattia molto basso o addirittura la remissione dei sintomi su larga scala e in tutte le tipologie di pazienti. Tocilizumab si rivela un trattamento efficace a lungo termine, capace di cambiare drasticamente la vita dei pazienti».
Il nuovo anticorpo monoclonale, i cui effetti indesiderati coincidono, per gli esperti, con quelli dei farmaci già in commercio, offre un’opportunità terapeutica ai pazienti adulti affetti da artrite reumatoide da moderata a severa. L’efficacia della nuova molecola (confermata in un’abbondante mole di dati scientifici) è anche dimostrata nella prevenzione della progressione del danno articolare. I risultati dello studio Lithe, in fase III, presentato sempre all’Eular, rivelano che le persone in terapia con il nuovo biologico hanno una progressione del danno strutturale tre volte inferiore, rispetto ai pazienti trattati con il solo metotressato (attuale standard terapeutico): dopo 6 mesi di trattamento il 33 % dei pazienti che hanno ricevuto tocilizumab risulta in remissione, rispetto al 4% dei pazienti in cura con metotressato. E dopo un anno la percentuale aumenta al 47% (rispetto all’8 ).

Il danno articolare nell’artrite reumatoide (AR) spesso insorge agli inizi della malattia; pertanto è fondamentale trattare i pazienti il più precocemente possibile in modo da ridurre i sintomi. Tale danno può tradursi in un’invalidità permanente con l’impossibilità per i pazienti di svolgere le normali attività quotidiane quali camminare o vestirsi.

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