La prevenzione cardiovascolare può generare risparmi. Tuttavia nella popolazione ad alto rischio cardiovascolare (come i diabetici e i cardiopatici) si fanno ancora troppo pochi accertamenti medici. Soprattutto solo una minima parte dei malati segue un trattamento farmacologico per la riduzione del colesterolo, fattore di rischio fondamentale per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. Per queste patologie nel Paese si registrano ogni anno circa 230mila decessi e una spesa pari quanto una manovra finanziaria: quasi 22 miliardi di euro nel 2006, il 22,4 per cento del fondo sanitario nazionale. A sottolinearlo è uno studio del gruppo di ricerca Clicon di Ravenna, presentato a Viareggio al Festival della Salute.
«Nei diabetici solo il 28 per cento ha controllato i valori del colesterolo nel corso dellanno e ben il 63 per cento aveva valori di colesterolo Ldl superiori a 100», spiega Ezio Degli Esposti, del Centro studi e ricerche, del Policlinico Umberto I di Roma. «Inoltre ben il 77% di questi pazienti ad alto rischio non seguiva alcun trattamento farmacologico». Analoga situazione in quanti avevano già sofferto di problemi cardiovascolari: il 54% non ha effettuato alcun esame nel 2007.
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