Scienze e Tecnologia

Ricerche, la vita privata finisce in vetrina su Internet

Genitori e ragazzi italiani non esitano ad esporre la propria vita privata su Internet e non sembrano preoccuparsi eccessivamente delle conseguenze e dei rischi che possono correre. Lo rivela un'indagine commissionata da Trend Micro, leader nella sicurezza dei contenuti Internet, a un istituto indipendente e condotta su un campione rappresentativo di ragazzi di età compresa tra gli 8 e 16 anni e di genitori con figli nella stessa fascia di età.
Favorita dal successo dei social network, in particolare di Facebook, questa tendenza a "pubblicizzare" i diversi aspetti della propria vita non è accompagnata da una adeguata consapevolezza dei pericoli per la privacy e da una sufficiente conoscenza delle necessarie misure di protezione. Ad esempio, solo il 30% dei genitori e il 40% dei ragazzi sa come impostare le regole di privacy nei social network.
La scarsa conoscenza da parte dei genitori delle opportunità e dei rischi di Internet determina un atteggiamento nei confronti dei figli che si può definire di fiducia "passiva", proprio perché non è il frutto di un consapevole orientamento permissivo o di una valutazione sulla loro affidabilità.Le preoccupazioni dei genitori sull'utilizzo della Rete da parte dei figli, infatti, sono piuttosto elevate (4,38 in una scala da 1 a 5) solo con i figli di età inferiore ai 10 anni, ma scendono "pericolosamente" (3,5 su 5) con i figli più grandi. Tra gli stessi ragazzi è molto forte la convinzione (8,3 in una scala da 1 a 10) che "i genitori si fidano dei miei comportamenti online" e, inoltre, i maggiori di 10 anni navigano prevalentemente da soli (più dell'80%) o in compagnia di coetanei (circa il 50%).
Oltretutto, i ragazzi - in misura crescente con l'età - appaiono desiderosi di sfruttare le opportunità relazionali offerte dal Web, manifestando, con percentuali superiori al 40%, la propria vita personale e sociale, fino a pubblicare anche foto e video di scherzi e bravate.
Quali informazioni personali vengono messe online?
Le principali informazioni condivise dai ragazzi su Internet sono relative all'indirizzo email (66,7%), seguito da foto personali e/o dei familiari (56,2%), luogo dove vanno a scuola (41,9%), eventi ai quali partecipano (27,1%), informazioni sugli amici (26,2%); più basse ma non da sottovalutare le percentuali di chi comunica il proprio indirizzo di casa (20,5%) e di chi fa sapere quali sono i posti frequentati abitualmente (18,1%).
Con l'aumentare dell'età diventa maggiore la quantità di informazioni personali inserite in Rete. Ad esempio, tra i ragazzi della fascia dai 15 ai 16 anni, la pubblicazione delle foto personali e dei familiari sale al 81,4%, come la rivelazione del luogo dove vanno a scuola (62,9%), o gli eventi a cui partecipano (51,4%), o i luoghi frequentati (30%).
I genitori, da parte loro, condividono principalmente l'indirizzo email (83,3%), la data di nascita (52,2%), indirizzo postale (42,2%), foto personali e dei familiari (42,2%), abbastanza elevato anche il dato sulle informazioni bancarie (34,4%), seguito dagli eventi a cui parteciperanno (26,7%), CV e aggiornamenti sul proprio status personale (25,6%).
I ragazzi si connettono a Internet principalmente dalla loro casa (98,6%), il 21,9% dal PC di amici, il 15,2% dalla scuola. Abitualmente i ragazzi si connettono da soli (71,9%), percentuale che sale con l'età fino al 94,3% nella fascia tra 15 e 16 anni. Ma c'è anche una buona parte di ragazzi che naviga in compagnia dei coetanei (40,5%), in particolare ciò accade nel 50% dei casi tra gli 11 e i 16 anni. Con i genitori navigano soprattutto i più piccoli (58,6% dei bambini tra gli 8 e 10 anni), ma solo il 10% dei quindicenni e sedicenni.
Per quanto riguarda i genitori, la casa è il luogo preferito per la connessione (97,8%), seguita dal posto di lavoro (44,4%).

Da segnalare che i genitori accedono a Internet dal cellulare solo nel 4,4% dei casi, contro il 9% dei figli, percentuale che sfiora il 13% nei ragazzi più grandi.

Commenti