Ricette/2 Da Wall Street a Mosca

Ma perché non si possono chiudere le Borse? La soluzione sembra l’uovo di Colombo: se le azioni precipitano per giorni e giorni, senza un fondo; se i prezzi delle banche come quelli delle società industriali crollano fino a diventare possibili prede di raider stranieri; se le quotazioni dei titoli di Stato impoveriscono i risparmi di una vita di piccole e grandi famiglie; ebbene, perché non fermare l’emorragia chiudendo le contrattazioni, come si fa con l’autostrada quando c’è troppo traffico o un incidente?
Tra l’altro i precedenti non mancano: dopo l’11 settembre del 2001, Wall Street chiuse i battenti per quattro giorni, la più lunga pausa dalla prima guerra mondiale. E per molto meno, il 17 settembre del 2008, il primo ministro russo Vladimir Putin decise di sospendere le contrattazioni alla Borsa di Mosca per 48 ore: era in corso una bufera finanziaria analoga a questa in seguito al fallimento di Lehman Brothers, e Putin non voleva più vedere le quotazioni dei titoli delle maggiori corporate russe ridotti a pochi spiccioli. Quindi stop, se ne riparla quando il mercato avrà messo giudizio.
Qualcosa di simile, pare, è stato studiato varie volte anche in Europa. Ma poi all’ultimo minuto non se n’è mai fatto nulla. Nemmeno in questi giorni. Ma perché?
La questione riguarda la credibilità del mercato. A parte l’eccezionalità dell’attacco al World Trade Center di New York, la sospensione delle contrattazioni di un listino equivale a isolare quel paese dal mercato finanziario. Con una perdita di fiducia difficilmente recuperabile: se un investitore estero compra titoli Unicredit, si accolla ogni rischio del caso. Ma non può rischiare anche di non poter vendere i titoli. Viceversa, appena potrà ne uscirà per sempre. Con grave danno per tutti gli azionisti. Un mercato azionario attraente deve poter garantire tutti i propri investitori, e non solo una parte di essi, siano essi i più deboli piuttosto che i più forti.

Il mercato non si può fermare: se lo si accetta come meccanismo di regolazione dell’economia, va preso per quello che è, nel bene e nel male. L’alternativa è quella di un economia chiusa e regolamentata, con tutte le conseguenze del caso.

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