Riconteggio a rischio «Servono 4 mesi» E nessuno vuol pagare

D’accordo, ricontiamo le schede. Ma chi paga? Questa la domanda che il presidente del tribunale di Torino, Luciano Panzani, ha rivolto al ministero della Giustizia circa la copertura dei costi del riconteggio di 15mila schede delle Regionali in Piemonte dopo che il Tar che ha accolto due dei ricorsi presentati dal centrosinistra contro l’elezione del leghista Roberto Cota. Il problema, nel capoluogo piemontese, ha acceso una discussione tra diversi enti e ancora non è stato risolto, tanto che Panzani ha dichiarato che, se non riceverà istruzioni chiare, «si vedrà costretto a rinviare l’inizio delle operazioni». E in tutto questo bisogna pensare che il magistrato stima che il riconteggio, a Torino, durerà non meno di quattro mesi.
Tra le spese da sostenere ci sono quelle per il trasporto delle schede (dal magazzino regionale di Chieri a una scuola torinese), l’adattamento dei nuovi locali, la vigilanza. Il Comune di Torino ha ipotizzato un esborso di 180mila euro, ai quali se ne devono aggiungere 168mila per il pagamento degli straordinari degli impiegati del Palazzo di Giustizia. «Nella sua sentenza - spiega Panzani - il Tar non dice nulla circa le modalità di anticipazione delle spese. Allora ho interpellato il presidente del Consiglio regionale, il quale, con una nota del 2 agosto, ha fatto sapere che non rientra fra gli oneri assegnati al Consiglio concorrere a tali spese».

Panzani si è rivolto quindi al ministero per «conoscere con urgenza» chi deve accollarsi le spese (il ministero stesso o qualche altro ente) oppure se è necessario interpellare il Tar per avere una pronuncia ufficiale. «In attesa - conclude il magistrato - il tribunale, pur avendo già predisposto tutta la macchina organizzativa necessaria, ed essendo pronto a partire alla fine di agosto, si vedrà costretto a rinviare».

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