Roma

Ricordi di famiglia e brutte pagine di Storia

Il viaggio come metafora usata per sfrondare il sé dall’ignoto accosta gli ottimi Into the wild di Sean Penn e La famiglia Savage di Tamara Jenkins, due candidature a testa ai prossimi premi Oscar. Il primo film è tratto dall’istant classic di Jon Krakauer Nelle terre estreme del ’98 e, prendendo in prestito i panorami aspri e selvaggi dal Colorado all’Alaska, narra l’esperienza di un brillante laureato (Emile Hirsch) che un giorno, senza preavviso, abbandona gli agi della vita famigliare per cercare la vera libertà: zaino in spalla, tra difficoltà e incontri on the road, il ragazzo proverà a vedere il mondo con occhi nuovi. Nel cast William Hurt e Marcia Gay Harden (in 16 sale e in originale al Nuovo Olimpia). I confini dell’anima si spostano anche da New York a Buffalo passando per Sun City, in La famiglia Savage, cruda istantanea di un nucleo familiare affettivamente imploso. Presentato al Sundance e scelto da Moretti per inaugurare il Festival di Torino, il film racconta la storia di due fratelli quarantenni, single e immaturi: l’aspirante drammaturga Wendy (Laura Linney) e il professore di college Jon (Philip Seymour Hoffman). Dopo anni di lontananza i due si incontrano per prendersi cura del burbero padre (Philip Bosco), affetto da demenza senile: vivere sotto lo stesso tetto, però, non sarà facile. (Nuovo Sacher). Con Hotel Meina - dal libro di Marco Nozza ispirato a fatti veri - Carlo Lizzani rievoca una delle pagine nere della Storia. Nel settembre del ’43, sulle rive del lago Maggiore, 16 ebrei italiani provenienti dalla Grecia trovano ospitalità nell’albergo di Giorgio Benar, ebreo col passaporto turco. Dopo l’armistizio, anche un reparto delle SS giunge a Meina e per gli ospiti dell’albergo inizia l’incubo (Intrastevere, Metropolitan, Mignon). Domenica per la Giornata della Memoria, alle 16.30 l’Azzurro Scipioni proietta Notte e nebbia di Alain Resnais, dolente mediometraggio sulla Shoah realizzato nei campi di sterminio: il documentario, commissionato dal Comité d’histoire per il decennale della liberazione, nel ’56 fu rifiutato dal festival di Cannes per i suoi contenuti.

Sempre il 27, alla Casa del Cinema, maratona pomeridiana di History Channel con Fuga da Auschwitz documentario dedicato alle vittime della persecuzione nazista (ingresso libero).

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