Ricordiamoci della storia prima di entrare nel seggio

Ricordiamoci  della storia prima   di entrare nel seggio

Lettera aperta

a Walter Veltroni
Egregio direttore, le sarei grato se mi concedesse spazio per rispondere alla lettera inviatami dal dr. Walter Veltroni, candidato premier per il Pd:
Gentile Walter, anzi, caro collega (sono anch’io un pensionato, anche se la mia è circa un quinto della tua perché ho versato soltanto quaranta anni di contributi) ho ricevuto oggi, con grande piacere la tua cara lettera.
Le tue considerazioni, pacate ma anche incisive, sono molto interessanti e mi inorgoglisce constatare che tu anticipi a me, oscuro cittadino, le iniziative che verranno prese dal tuo governo. Onorato delle tue confidenze, mi permetto di farti avere un cenno di commento in merito.
I giovani e la precarietà: hai indovinato. I giovani sono il mio principale pensiero. Plaudo all’istituzione del compenso minimo legale però, «friend» Walter, considerato che le promesse costano poco, perché invece di fare 1000 euri non arrotondiamo? Facciamo 1500.
L’idea della quattordicesima ai pensionati over 65 mi entusiasma, veramente! Senza contare il fatto che stabilendo tale norma per gli over 65 italiani gli equipariamo automaticamente agli over 65 extracomunitari che in forza della recente disposizione emanata da Prodi possono ricongiungersi ai loro familiari già in Italia usufruendo di un sussidio governativo mensile di circa 500 euri. Non male, direi!
A proposito di Prodi il cui governo, come scrivi giustamente, abbiamo l’occasione di cambiare, è per caso parente del Presidente del tuo nuovo partito? Te lo chiedo perché, questa «omonimia» potrebbe suscitare qualche dubbio sulla credibilità delle tue promesse.
Dici che occorre cambiare il governo: perché allora hai messo in lista tutti quelli che ne facevano parte? Un attimo di disattenzione, immagino.
Permettimi un piccolo rimprovero: nella tua lettera di intenti nessun riferimento alle banche; neppure alle holding costituite in Lussemburgo da industriali italiani per non pagare pegno sulle plusvalenze (credo si chiamino così): altra dimenticanza?
A risentirti, friend Walter
Con osservanza
Olimpio Parodi

Dalla parte

di Ferrara
Egregio direttore, quello che avrebbero dovuto fare i cattolici, lo ha fatto Ferrara.
Lo ringrazio e assicuro che voterò la lista.
Distinti saluti.
Pina Satta

Una battaglia

di civiltà
Egr. direttore, l’aborto è un problema che mancava nella presente campagna elettorale; è stato portato all’onore delle cronache da Giuliano Ferrara con la sua lista per la moratoria.
Sappiamo che Ferrara non è credente, ma pensiamo che, anche se non illuminato dalla Fede, con la sola logica di chi rifiuta l’omicidio, sia giunto alla conclusione che anche l’aborto meriti il riconoscimento della moratoria.
Mi associo totalmente all’iniziativa della lista che ci viene proposta, augurando il migliore successo.
Cordiali saluti.
presidente
Famiglia e Civiltà

Il Pd abbassa l’Iva già abbassata
Caro Massimiliano, a Genova sul turismo se ne sentono tante e mi era incomprensibile il motivo ma, adesso finalmente ne ho capito la fonte. Veltroni.
Dapprima ho letto o sentito affermare che se non vince può pareggiare, oppure perdere. Ma va, e meno male che non c’è l’arbitro se no avrebbe sostenuto che le elezioni potevano anche essere annullate per impraticabilità del campo o per invasione dei seggi, mentre adesso, in caso di vittoria, abbasserà l’IVA turistica dal 20% al 10%. Grande!
Peccato che in italia l’IVA in questo settore sia già da diversi anni al 10%.
Tutto questo mi ha ricordato Luigi C., un mio compagno di banco del liceo che abituato a scopiazzarmi durante i saggi in classe, una volta per quello d’inglese, aveva scritto sul proprio foglio anche il mio nome e cognome. Adesso capisco a chi ti assomigliavi, Veltroniano.
Con rispetto e stima.
Luciano Ardoino
Responsabile turismo
PDL Liguria

Nei banchetti,

per la gente
Con il tuo fondo di qualche giorno fa hai centrato il problema. I banchetti valgono più di mille spot. Lo abbiamo testato quotidianamente nei banchetti (giornalieri) che abbiamo organizzato come arancioni.
La gente, di destra o di sinistra, vuole solo essere ascoltata e capire cosa potrebbe cambiare. Ciao.
Enrico Cimaschi

Il clone

di Berlusconi
Ogni volta che Berlusconi promette qualcosa durante la campagna elettorale assistiamo all’immediato rilancio da parte di Veltroni, il quale aggiorna il suo programma (in buona parte copiato) a seconda delle proposte dell’avversario.
Ora che Berlusconi ha affermato che il primo consiglio dei ministri si svolgerà a Napoli e che ha assicurato la sua presenza a Napoli fino alla soluzione del problema rifiuti, mi aspetto che Veltroni annunci la propria clonazione e la sua presenza contemporanea in tutte le province campane interessate al problema rifiuti!!!
Piero Ghironi

Onore a Biondi,

il galantuomo
«Onore a un galantuomo». Mi unisco al suo titolo riguardante il senatore Alfredo Biondi.
Conosco Biondi da giovane avvocato, da consigliere del Comune di Genova, da deputato ricordo il suo discorso all’Universale (famosa e rimasta la frase del santino dietro la porta della cucina), il vibrante discorso al Congresso Liberale di Genova e, per ultimo, quello tenuto nella piazza dei giardini di Quinto al Mare, di fronte ad una marea di persone.
Dal giorno che ho conosciuto Lei Dottor Lussana, non possa fare a meno di leggere «Il Giornale». Così quando si scrive o si parla di politica, cerco sempre il nome dell’Avvocato e nelle sue parole ho sempre trovato espressioni di alti valori.
Come si può rinunciare ad una persona di così tanta capacità, non solamente giuridica, quando i nostri antenati ci hanno tramandato che proprio le persone non più giovani, ma autorevoli tenevano le Assemblee. E, poi non sono i Senatori a vita che stanno alla Camera alta?
Questa lettera vuole interpretare anche il sentimento di tanti quintesi, per cui, Le chiedo pur firmandola, di non pubblicare il mio nome, affinché questa umile manifestazione sia anche di loro.
Grazie e molto cordialmente La saluto.
Un lettore

È tornata

Telekabul
I fenomeni strani della «par condicio». Non so se avete notato come viene applicata a Telekabul RAI Regione Liguria. Forse i tempi sono quelli corretti, spartiti equamente fra i vari leader e partiti. Però i maghi della disinformazione non si possono smentire mai.
Quando annunciano i comizi dei rappresentanti della sinistra, danno una serie completa ed esaustiva di indirizzi sui luoghi, orari e persino i nomi dei locali ove avverranno. Per gli altri c'è un frettoloso elenco di paesi, cittadine o città e... cammina. I trinariciuti sono impareggiabili nel fare ottimamente propaganda e disinformazione, veri maestri.
G. Nantera - Genova

Niente elemosina

per le casalinghe
Veltroni, nel disperato tentativo di inventarsi qualcosa di nuovo, ha annunciato che renderà gratuita l’assicurazione contro gli infortuni delle casalinghe.
La signora Gasparrini, dimostrando chiaramente qual è la sua fede politica, ha mostrato grande apprezzamento per la proposta perché, a suo dire, viene dato il giusto valore al lavoro delle casalinghe.
Se si arriva a ritenere importante dare alle casalinghe una elemosina di un euro al mese, siamo veramente al ridicolo!!!
Franca Raggi

Che solerzia

signora ministra!
Negli ultimi giorni abbiamo incontrato in giro per la Liguria la ministra allo sport Melandri. Abbiamo una curiosità di cui non siamo riusciti ancora a venirne a capo.
Gent.ma ministra la sua presenza agli eventi e alle gare sportive è stata in veste ufficiale, quindi in trasferta come ministro della Repubblica, oppure in forma «privata» come candidata alle elezioni politiche?
Se è in veste ufficiale un plauso per la sua presenza a manifestazioni sportive di carattere locale.
Invece se la sua presenza è «sportiva» ovvero approfittando del suo ruolo istituzionale per essere anche dove non sarebbe mai venuta e ciò a spese di noi ignari contribuenti, allora ce lo dica per onestà intellettuale.
Arch. Davide Ghiglione

Perché si vota

con la croce?
Non so voi, ma a me non è mai piaciuto esprimere il mio voto facendo una croce sul simbolo preferito.
Per due ragioni. L'espressione popolare «farci una croce sopra» significa smettere di fare quel che si è sempre fatto e scegliere un'altra strada; il che è l'esatto opposto di «esprimere una preferenza».
La croce è espressione tipica dell'analfabetismo. Chi non sa scrivere il proprio nome fa una croce. Quindi si tratta di una modalità che, a mio avviso, andava bene nell'Italia di cento anni fa.


Ignoro come si voti all'estero, ma io ritengo che al giorno d'oggi sarebbe più appropriato indicare la proprio preferenza con il classico segno di spunto, cioè quella specie di «v» che tutti noi usiamo quando, di fronte ad un elenco di nominativi, vogliamo evidenziarne uno.
Giglio Reduzzi

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