Stragi del 92-93, è «clima da caccia alle streghe». A denunciare il tentativo di «gioco al massacro» della sinistra, che con il dire e non dire di questi giorni cerca di gettare ombre sulla nascita, nel 94, di Forza Italia, è il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, che dopo lintervista al Giornale di ieri commenta le parole dellex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Lex capo dello Stato, intervistato da Repubblica, ricorda una notte di paura dellestate del 93, quella del 27 luglio, quando subito dopo lesplosione al Velabro si interruppero misteriosamente le comunicazioni con palazzo Chigi. «Oggi non esito a dirlo, ebbi paura - ricorda Ciampi che fossimo a un passo dal colpo di Stato».
La vicenda in sé non è nuova. Il misterioso black out della batteria che coinvolse anche le prefetture dItalia venne fuori subito allepoca. Ma questa storia ricordata oggi, dopo che il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso ha ipotizzato che gli eccidi del 93, quelli fatti da Cosa nostra fuori dalla Sicilia, siano stati messi in atto da Cosa nostra per favorire unentità esterna, forse un nuovo partito politico, capace di riportare lordine, e dopo le dichiarazioni sui mandanti esterni dellex segretario del Pd Walter Veltroni, acquista tutto un altro sapore. «È evidente afferma Cicchitto, rigettando la proposta dellUdc di creare una commissione dinchiesta che si vuole ricreare nel Paese un clima giustizialista.
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