Il problema è che c'è muro e muro, e magari una riga di muri, addirittura troppi muri. Abbattuti, da abbattere, in senso reale e metaforico. E che diamine! Che poi il rischio è confondersi le libertà. E per non sbagliare, la rossa e democraticissima Sestri Levante svicola nel labirintico, dice e contraddice, e vota no all'intitolazione di una via/viale/piazza al «9 Novembre, giorno della libertà», in controtendenza al Consiglio Provinciale che ha approvato a larga maggioranza la stessa proposta. A vent'anni dalla caduta del muro di Berlino, a vent'anni da quel 9 novembre 1989 che segnò una svolta epocale. A presentare, mercoledì, in consiglio la mozione sul ventennale berlinese, i Pdl Gianteo Bordero, Marco Conti e Giancarlo Stagnaro. L'argomento è il crollo del regime comunista e la libertà conquistata. Bordero ricuce i fili prima e dopo il muro, ricorda le vittime e i feriti nel tentativo di attraversare il confine tra la Germani Est e Ovest. In calce cita le parole di John F.
Kennedy, ospite a Berlino il 26 giugno 1963, che ignorò il discorso preparato ad hoc per non incrinare i delicati equilibri e parlò a braccio, dichiarando d'essere fiero di venire in quella città che rappresentava lo spirito combattivo di Berlino Ovest. Bordero indugia sul passaggio: «Molti non capiscono che differenza ci sia tra mondo libero e comunista: facciamoli venire a Berlino - recita il discorso - La libertà ha molte difficoltà, ma non abbiamo (...)Ricorrenze La caduta del Muro? Per la sinistra «cè solo il 25 aprile»
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