Per la ricostruzione cdm all'Aquila

Pasqua fra le popolazioni colpite dal terremoto per il premier e il presidente della Camera, Fini. L'arcivescovo dell'Aquila Giuseppe Molinari ha celebrato la messa alla scuola della Finanza: "Sicuro che il premier manterrà le promesse". Messe e pranzi pasquali nei 32 campi che ospitano 18mila sfollati. Berlusconi: "Non ripeteremo gli errori del passato, all'Aquila il Cdm per il decreto". Fini ai volontari: "L'Italia è orgogliosa di voi". La Pasqua più dolorosa: photogallery. La terra trema ancora: 294 le vittime

Per la ricostruzione cdm all'Aquila

L'Aquila - Pasqua fra le popolazioni colpite dal terremoto per il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e per il presidente della Camera, Gianfranco Fini. L'arcivescovo dell'Aquila Giuseppe Molinari celebrerà la messa nel piazzale interno della scuola allievi della Guardia di Finanza. La caserma di Coppito, diventata da una settimana il centro direzionale dell'emergenza, si trasformerà così anche nella Cattedrale della città. Messe e pranzi pasquali sono stati organizzati in tutti i 32 campi che ospitano circa 18 mila sfollati. E da molte parti d'Italia la solidarietà ha fatto arrivare nelle tendopoli uova di Pasqua e colombe per i bambini.

"Vi porteremo fuori dalle tende il più presto possibile", così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, si rivolge a una donna che lo saluta al suo arrivo alla Scuola Guardia di Finanza. Berlusconi, che è accompagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha poi voluto salutare i militari della Finanza e dei Carabinieri, ringraziandoli per il loro impegno nel fronteggiare l'emergenza terremoto. "Ragazzi - ha detto a un gruppo di finanzieri - complimenti di cuore, l'Italia vi è grata".

"Orgoglioso si essere italiano" Prima dell'inizio della Messa di Pasqua, il premier Silvio Berlusconi scambia qualche parola con il vescovo de L'Aquila Giuseppe Molinari. "Mai come in questi giorni, in 15 anni, mi sono sentito così orgoglioso di essere italiano", dice Berlusconi parlando della macchina dei soccorsi per fronteggiare l'emergenza terremoto e della solidarietà che si è manifestata verso la popolazione abruzzese.

Il vescovo: "Sicuri che manterrà le promesse "Siamo sicuri che manterrà " gli impegni presi con i cittadini abruzzesi e "noi, oggi preghiamo per questo". Così il vescovo de L'Aquila, Giuseppe Molinari, si è rivolto al premier durante la Messa. Al premier che, in prima fila, con un giaccone della Protezione civile, ascoltava attento, il vescovo ha detto: "Abbiamo sentito più volte il suo impegno per la ricostruzione. So che è un impegno sincero preso davanti a tutta la città, l'Italia e il mondo. E siamo sicuri che lo manterrà ". Ad ascoltare l'omelia di monsignor Molinari anche il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, il capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, il prefetto Tronca, il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, e le autorità locali: il presidente della Regione Chiodi, il presidente della Provincia Pezzopane e il sindaco de L'Aquila Cialente.

Fini ai volontari: Italia orgogliosa di voi "Grazie per tutto quello che state facendo. L'Italia è orgogliosa di voi", ha invece detto il presidente della Camera Gianfranco Fini, salutando nella cucina allestita nell'ospedale da campo de L'Aquila dalla Protezione Civile, i volontari impegnati a preparare il pranzo di Pasqua per i malati ricoverati nella struttura. Fini ha salutato i volontari, ringraziandoli uno ad uno. Tutto questo è avvenuto lontano dalle telecamere. Durante la visita di Fini all'ospedale la terra ha tremato nuovamente: è stata avvertita una piccola scossa. Molte le manifestazioni di gratitudine per il presidente della Camera, la prima alta carica dello Stato a visitare questo nosocomio. "Grazie di essere venuto. Qui i pezzi grossi ancora non si erano visti", gli ha detto una signora. E da un'anziana una richiesta: "Mi raccomando presidente: per noi vecchi che stiamo male fate una casetta di legno...". Una donna che accudisce una malata, non sa trattenere un auspicio. "Ci auguriamo - dice rivolta a Fini - che almeno questa volta tutti gli aiuti stanziati arrivino davvero qui".

"Accertare le responsabilità" "E' un dovere, se ci sono le responsabilità, accertarle"., ha detto Fini, lasciando la tendopoli di Villa Sant'Angelo, dove ha pranzato con gli sfollati del terremoto. Il presidente della Camera ha ribadito agli sfollati che i tempi per la ricostruzione "purtroppo non sono brevi". "Bisogna evitare - ha osservato - quello che è' successo in altri posti, dove dopo dieci anni stanno ancora nelle baracche. L'aiuto ci sarà', ma anche voi dovrete metterci del vostro. Dobbiamo aiutarvi, non solo per solidarietà, ma anche per quei volontari che hanno lasciato le loro famiglie per venire qui ad aiutare voi". Prima di lasciare la tendopoli, Fini ha donato un uovo di Pasqua al piu' anziano del campo: si tratta di Disma Vernacotola una signora di 90 anni.

Il premier: non ripeteremo gli errori del passato "Non vogliamo ricadere negli errori dei precedenti casi", ha poi affermato il presidente del Consiglio Berlusconi, parlando con i giornalisti dopo aver partecipato alla messa. "Adesso, finita l'emergenza, toglieremo le persone dalle tende - spiega il premier - e dovremo assicurare loro condizioni di vivibilità. E poi ripartiremo con la ricostruzione, affidando i cantieri alle singole province". "Finita la fase dell'emergenza, del recupero delle vittime e della prima sistemazione, adesso possiamo passare alla seconda fase, aiutando chi ha perso la casa ad uscire prima possibile dalle tendopoli". "I tempi - sottolinea il premier - dipenderanno dalla disponibilità delle case e degli alberghi che stiamo ricevendo. C'é una grande solidarietà degli italiani, molti stanno mettendo a disposizione le loro seconde case. Certamente faremo in modo che questo avvenga al più presto. E certamente - sottolinea Berlusconi - non vogliamo costruire baraccopoli".

"Se serve sarò qui tutti i giorni" "Sarò qui tutte le volte che sarà necessario, anche tutti i giorni".  Per la ricostruzione de L'Aquila, che sarà affidata alla province, "ci saranno tempi rapidi, precisi e certi". Il premier ribadisce anche che per i beni artistici è stata registrata "una grande disponibilità a concorrere alla loro ricostruzione da parte dei paesi amici". "Ho fatto sistemare un ufficio per il presidente del Consiglio nella struttura della Scuola della Guardia di Finanza".

"Fuori dalla fase dell'emergenza" Con la fine delle ricerche tra le macerie "siamo usciti dalla fase dell'emergenza" e ora bisogna passare alla seconda fase, quella dell'assistenza agli sfollati e della ricostruzione. Ha spiegato Berlusconi in una conferenza stampa a L'Aquila sottolineando che ad oggi sono 55 mila le persone assistite. Di queste, ha spiegato il premier, 21.899 si trovano negli hotel di Teramo, Pescara, Chieti e Ascoli Piceno mentre altre 33.306 persone sono ospitate nelle 106 tendopoli sparse sul territorio.  "In tutto l'Abruzzo - ha sottolineato il premier - si è sviluppata un'atmosfera di solidarietà veramente straordinaria che ha dato una ulteriore dimostrazione di come questa gente forte e gentile sia anche generosa". Quanto ai soccorritori, sul campo ci sono 12.052 persone a cui oggi il premier, sia durante la messa, sia in conferenza stampa ha rivolto i ringraziamenti per il lavoro svolto.

"All'Aquila il cdm per il decreto" "Porteremo qui il primo Consiglio dei ministri che avrà come attività centrale il decreto Abruzzo", e il Cavaliere ipotizza come data i primi giorni della settimana dal 20 aprile in poi. "Questa è un'emergenza assoluta e il governo risponderà con attività concreta e continuativa". Il decreto si incentrerà fondamentalmente su due aspetti: la disponibilità dei fondi per la ricostruzione e il piano di intervento per gli aiuti alla popolazione. "Voglio arrivare qui con interventi concreti".

"Verifiche delle case entro 2 mesi" Entro due mesi pensiamo di poter fare i certificati di abitabilità e solo allora sapremo quanti cittadini non potranno rientrare" nelle proprie abitazioni. E' il tempo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha indicato per la conclusione delle verifiche sulle abitazioni colpite dal terremoto all'Aquila e provincia. Il premier ha aggiunto che sono già stati fatti 1.049 "inventari particolareggiati". Tra questi 152 hanno riguardato edifici residenziali, 25 le scuole, 78 gli edifici pubblici e 124 edifici di attività produttive. "In seguito - ha aggiunto il premier - ci sarà un'attività di inventario anche per i Beni culturali: sarà fatto in tempi brevi perché vogliamo raccogliere la disponibilità dei paesi che si sono dimostrati disponibili a intervenire".

"Priorità rimettere in moto l'economia" Tra le priorità della ricostruzione post-terremoto c'é quella di "rimettere in moto l'economia".Sono state già fatte verifiche sulla stabilità di 124 edifici che ospitano attività produttive. "Si dovrà partire prima con gli esercizi commerciali - spiega il premier - poi con le fabbriche e con i laboratori".

Norme antisismiche "Rivedremo le norme antisismiche, per renderle esatte e più cogenti". Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante una visita alla tendopoli di Monticchio, vicino L'Aquila. "Per la ricostruzione - sottolinea il premier - potremo fare conto anche su tecnologie più avanzate che saranno utilizzate per rendere le case assolutamente sicure, al cento per cento".

Silvio e le nonne di Monticchio Silvio Berlusconi visita la tendopoli di Monticchio, non lontano da Onna  e durante il suo giro stringe tante mani degli sfollati e dei volontari che prestano la loro opera nel campo. La gran parte proviene dalla Regione Lombardia e a visitare la tendopoli c'é, infatti, anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti. Tra le tante persone che incontra, Berlusconi si sofferma a parlare a lungo con due anziane signore, un po' intimidite. Il premier chiede loro notizie della casa e della famiglia. "Avete bisogno di una casa nuova? Non preoccupatevi, sarà più bella di quella di prima. Abbiamo dei programmi straordinari". Poi, scherza un po' con le due signore: "Quanti anni avete?". "Ottantadue", risponde una delle due. "Allora siete ragazzine! Io ho degli amici di cent'anni...".

Le due nonnine ridono imbarazzate. "Però, per la prossima volta, dovete farvi belle, dovete andare dal parrucchiere, a spese mie. Anzi, lasciatemi i nomi che vi farò avere come regalo due tailleur scuri che vi faranno sembrare due figurini".

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