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Ridateci una F1 corretta e protetta

Alla chiusura di questo triennio di grandi manipolazioni tecniche, in funzione di vari interessi, il Gp del Brasile ha ribadito che non si possono ancora contrastare seriamente gli illeciti della Rbr, neppure con l'impegno e con la perseveranza di McLaren e Ferrari, inesorabilmente costrette all'imitazione delle trasgressioni tollerate dalla Fia-Tv. Tollerate nel corso di una stagione e poi bandite l'anno successivo, ciò che convalida la definizione di illecito.
Tutto il resto è platonico e patetico, come la sceneggiata del cambio di Vettel, che andava benissimo, ma che serviva ad assicurare al grande pubblico l'integrità agonistica del doppio campione del mondo. Tanto, con quei rapporti così corti, era meglio salvaguardare il motore, evitando il limitatore (18.000 giri) nelle marce basse. La punta polemica è che un ordine di scuderia (legittimo se pre-concordato) è esposto a critiche o a sanzioni; il cambio ha le spalle larghe. E quando non le ha, come per Hamilton, si blocca secondo tradizione.


Quello che conta è lo spietato verdetto del cronometro: le Rbr hanno dimostrato di possedere un effetto-suolo decisamente superiore e la sola speranza è che finiscano i favoritismi e che la Ferrari possa tornare ai vertici del suo glorioso passato, in una Formula 1 tecnicamente corretta e protetta.

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