Riecco Malesani, è la moda dei presidenti «pentiti»

Genova Ventun punti in 16 partite per Alberto Malesani, l’allenatore assunto al principio dell’estate scorsa e «sollevato» dopo neanche sei mesi; tredici punti in 14 partite per il successore Pasquale Marino, il mister arrivato a Natale che non è mai entrato nel cuore dei tifosi genoani. E poi, il fatto che i grifoni, dopo l’ennesima sconfitta, ieri contro i nerazzurri dell’esordiente Stramaccioni, sono precipitati al quint'ultimo posto della classifica di Serie A, appena 6 punti sopra la zona retrocessione. «La matematica non è un’opinione, neanche nel calcio» deve aver pensato ieri mattina il presidente del Genoa Enrico Preziosi, che è uno che i conti li sa fare, in azienda e al timone della società rossoblù. E perciò si è convinto che, insomma, era meglio il ritorno al futuro: via Marino, riecco Malesani, licenziato dopo un clamoroso 1-6 prenatalizio subìto dalla squadra a Napoli. Punteggio tennistico, allora, che era costato l’avvicendamento; punteggio quasi tennistico - 4-5, domenica, dall’Inter al Meazza - che è costato il posto a Marino. Il quale, ancora nel primo pomeriggio di ieri si era presentato puntuale all’allenamento, mentre dietro le quinte si inseguivano le voci di un drastico provvedimento del presidente. Provvedimento puntualmente arrivato. Ed è il 17° allenatore saltato dall’inizio del campionato. Mentre Malesani è il terzo richiamato in panchina in serie A, dopo Ficcadenti al Cagliari e Tesser al Novara, segno che il “pentitismo“ tra i presidenti sta andando di moda.
La cronaca delle ultime ore: intorno alle 14 e 15, il mister «uscente» ha lasciato il terreno del «Signorini» di Pegli, ponente cittadino, seguito dopo pochi minuti dall’intero suo staff, senza dichiarazioni. Pochi minuti dopo, è iniziato regolarmente l’allenamento dei rossoblù, ma a porte chiuse, anche se in principio era previsto il libero accesso dei tifosi: a guidare la seduta il preparatore Pilati. L’annuncio ufficiale si è fatto attendere, ed è arrivato solo in serata, con i ringraziamenti di rito all’esonerato e ai suoi collaboratori . D’altronde, è giudicata indispensabile una reazione immediata, fin dalla prossima trasferta a Novara, dove, fra l’altro, è previsto che la squadra vada in ritiro anticipato per poter provare il sintetico del Piola.
In prospettiva, però, anche Malesani non sembra destinato a battere il record di permanenza sulla panchina genoana. Averlo richiamato potrebbe corrispondere a una logica più di portafoglio che di tecnica: l’allenatore veronese, 58 anni, già di Parma, Udinese e Panathinaikos, è ancora sotto contratto, così come Marino che resta legato al Genoa fino al 2013. Col rischio, quindi, di ritrovarsi all’avvio del prossimo campionato con tre allenatori a libro paga.

Nel frattempo, i fedelissimi della gradinata Nord, cuore del tifo rossoblù, si interrogano sulla durata dei mister più recenti: dopo l’era Gasperini, di quattro anni, la società ha «bruciato» in rapida successione Davide Ballardini (da novembre 2010 all’estate 2011), Malesani e Marino. Mentre dai sogni di Champions si è passati in pochi mesi alla realtà del fondo classifica.

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