Singapore. Una buona notizia: Ian Thorpe, mitico torpedo, è tornato in vasca. Di più, è tornato a gareggiare. Thorpe, non uno qualunque: anni 29 suonati. Detto in numeri: cinque ori olimpici, undici titoli mondiali e tredici record del mondo. La cattiva notizia? Guardate tempo e risultato. Cè da pensare: chissà mai se ce la farà? Sarà ancora lui o solo un esploratore del tempo passato? Torpedine ha lavorato quasi un anno in Svizzera, a Locarno. Oggi dice: «La mia lotta è contro il tempo». Potrà lottare fino a marzo, poi dovrà parlare il tempo, nel senso del cronometro. Appuntamento allOlimpiade di Londra, ma prima andranno superate le qualificazioni australiane. Thorpe è tornato nella tappa di coppa del mondo a Singapore: solo 7° posto nei 100 misti in vasca corta.
«La frazione a rana era stata migliore in batteria», ha poi raccontato Torpedo, atteso a dicembre in Italia, a Riccione. «Dovrò lavorare su questo aspetto. Comunque non dobbiamo dimenticare che non ho nuotato per tanto tempo, devo pensare dov'ero 12 mesi fa e dove sono ora: felice di aver raggiunto una finale di coppa del mondo ed essere stato abbastanza competitivo».
Laustraliano non gareggiava da cinque anni, cè da capirlo: ha iniziato bene la prima frazione, a farfalla, per poi perdere progressivamente terreno a dorso, concludendo al penultimo posto. La gara è stata vinta dal sudafricano Chad Le Clos, tempo di 5306. Thorpe in ritardo di circa 3 secondi e mezzo. Ma per il vero, la prima gara, quella del ritorno da mandare alle cronache e conservare nelle foto, era andata meglio: nella batteria Thorpe si era qualificato per la finale dei 100 misti col tempo di 5674: ovvero 2° posto e qualificazione con il sesto crono assoluto per la finale. Giustificata la soddisfazione mattutina: «Sono felice e sollevato. Ho superato lo scoglio della prima gara». Thorpe era stato accolto da una ovazione del pubblico, segno che il tempo non ha cancellato ricordi e simpatia. «Prima della gara ero un po nervoso. Dopo non riuscivo a ricordare la mia prova, non mi rendevo conto di cosa avessi fatto, se il tempo era buono o no».
Nei prossimi mesi i problemi potrebbe derivare dalla pressione mediatica.
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