Riecco Tiziano Ferro Il tour, poi Sanremo: «Aspetto solo l’invito»

Paolo Giordano

da Milano
Questa è una sorpresa, Tiziano Ferro, finalmente ha deciso di partire in tournée.
«Ora è il momento giusto per i concerti, prima avevo quasi paura di un rapporto così diretto con il pubblico».
Che cosa è cambiato?
«Finalmente ho capito che, senza rischi, magari non si fanno guai ma non si ottengono neanche le cose bellissime che si desiderano. Perciò ho deciso di strafare».
Addirittura.
«Sarà una iperproduzione sobria e di classe. Non guadagnerò nulla, ma pazienza. Un giorno Jovanotti mi raccontò che aveva così tanta voglia di offrire un grande show da spendere tutti i soldi negli effetti del suo concerto. Senza esagerare, la penso come lui».
In effetti, è un altro Tiziano Ferro. Con gli arzigogoli complicati e sinceri del ciddì Nessuno è solo si è messo in gioco e ha chiamato il suo pubblico a seguirlo. Un’evoluzione, come capita sempre più raramente oggi. E i risultati sono anche i più di venti concerti che lui ha annunciato ieri (prima data il 20 gennaio ad Ancona, Milano il 30), parlando proprio dal Messico che qualche mese fa si era imbestialito per una sua gaffe. «Avevo tante paure ma mi sono scusato e anche qui il mio cd è stato capito come speravo». Infatti: un milione e mezzo di copie vendute. «Perciò adesso provo a divertirmi sempre perché, facendo questo lavoro, se ti prendi troppo sul serio, allora rischi di vivere male. In fondo ho ventisei anni e sono un privilegiato, comunque».
Giusto l’altra settimana a Copenhagen ha premiato la stella Justin Timberlake agli Mtv Awards.
«Quella sera mi sono sentito un bambino. Quando entri in certe situazioni, capisci quanto piccolo tu sia e quanto debba ancora crescere».
Appunto ora inizia la sua prima tournée.
«Non abbiamo ancora fatto le prove, ma il modello che mi è stato proposto mi piace da morire: molto essenziale. Il palco sarà di colore scuro, con le bordature argentee. Tutto sarà concentrato sulle canzoni, solo quelle contano davvero. Infatti anche l’impianto audio è nascosto. E poi ci sono gli stessi schermi ultrasottili che hanno debuttato nella scenografia dell’ultimo tour mondiale di Madonna».
Ossia?
«Sono veli trasparenti e impercettibili all’occhio umano. Insomma, tu vedi le immagini quasi sospese nell’aria. In certe scene, avvolgeranno tutto il mio corpo. Il mio unico problema, per ora, sono i tempi».
Troppe canzoni?
«No, troppa voglia di parlare. Quando ho il pubblico a portata di mano, divento logorroico, racconto, mi confido. Se riuscirò a controllarmi, il concerto durerà circa un’ora e tre quarti: quasi tutte le canzoni dell’ultimo cd e successi come Rosso relativo e Xdono».
Ventitré concerti in Italia e Svizzera, poi il resto del mondo. Ma in mezzo c’è una pausa proprio in concomitanza con il Festival di Sanremo.

Coincidenza?
«Baudo è un grande, l’ho conosciuto e sa trattare gli artisti».
L’ha detto anche Laura Pausini, che infatti sarà di nuovo all’Ariston.
«Se Pippo mi invitasse ufficialmente, allora sì che ci andrei di corsa».

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