I tormenti azzurri (leniti dagli applausi dei tifosi allo sbarco dal Sudafrica) per le conseguenze della Confederations Cup non finiscono neanche sul volo di ritorno per lItalia. Tocca a Fabio Cannavaro prendere posizione, le prime parole sono inquietanti: «Condizione fisica e voglia non erano quelli giusti». Poi il discorso passa alletà media troppo alta del gruppo, laccusa più ricorrente: «Questa storia dei vecchi oramai è una moda. Se do fastidio, il mio posto è a disposizione: ma decide lallenatore, io non mi sento vecchio e se sono qui non è solo perché ho alzato la coppa». E con orgoglio: «È sempre bello vestire la maglia della nazionale, noi vecchietti possiamo dare ancora tanto». Il capitano azzurro comunque ha speso parole importanti sulle possibili nuove leve: «Tre nomi per il futuro: Balotelli, ma deve giocare, Santon e Marchisio». Ma, come ribadito da Lippi, cè bisogno di serietà ed esperienza: «Quando debuttati io cerano ancora Bergomi, 33 anni, e Costacurta, 31: non è che li buttammo via tutto dun fiato. Ai giovani difensori bisogna tornare a insegnare la marcatura, il controllo delluomo, maggiore attenzione, non seguire sempre la linea. Oggi invece sei alto, bello, biondo, fai un dribbling e allora giochi». Secondo Cannavaro, il vero problema è che oggi il calcio italiano non proponga ricambi giovani di alto livello: «I Totti, i Baggio, i Del Piero, non ci sono più. Dimentichiamo che aver vinto il mondiale ha salvato il nostro calcio per due anni. Guardiamo le coppe, guardiamo il campionato: tanti errori sono stati fatti e ora bisogna porre rimedio. Penso agli stadi, certo, ma anche ai settori giovanili». Un nome buono può essere quello di Cassano: «Non è vero che lui non è qui perché non lo vuole il gruppo. Io, Gattuso, Buffon, siamo molto legati ad Antonio. Se continua così tornerà e farà parte di questa nazionale. Ha le qualità per starci».
Infine la questione tattica: «Con il 4-4-2 eravamo più equilibrati. Lo so, cè chi storce il naso, ma così giocano anche le inglesi. E quelle sono le nostre origini». Due parole le ha dette anche Marcello Lippi, appena atterrato: «Servono giovani? Allora convoco mio nipote...».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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