Napoli - Comincia a muoversi la mastodontica macchina messa in moto dal super commissario per l'emergenza rifiuti Gianni De Gennaro. C’è anche Pianura tra le discariche che saranno aperte in Campania per smaltire le migliaia di tonnellati di rifiuti accumulatesi in questi giorni, ma l’area destinata allo stoccaggio non sarà a Contrada Pisani, area sequestrata oggi dalla procura. Lo ha reso noto il commissario straordinario ai rifiuti Gianni De Gennaro, presentando alla stampa i dettagli del suo piano per l’emergenza.
Le discariche riattivate saranno quella di Difesa Grande ad Ariano Irpino (comune dell’Avellinese) che conterrà 42mila tonnellate circa, quella di Villaricca (nel Napoletano) per 35mila tonnellate e a Montesarchio (Benevento), dove saranno stoccate 21mila tonnellate. Il piano prevede poi l’apertura di siti di stoccaggio provvisorio a Marigliano (per 98mila tonnellate di rifiuti), a Pianura in una zona vicina all’ex discarica (per 21mila tonnellate) e a Ferrandelle, area di Santa Maria La Fossa nel Casertano.
L’area di Parapoti (nel Salernitano) viene considerata per ora una "riserva strategica", ha detto De Gennaro. Commentando la notizia del sequestro dell’area dove sorge la discarica di Pianura, al centro da giorni di manifestazioni di provincia degli abitanti del quartiere, sfociati anche in scontri con le forze dell’ordine, l’ex capo della polizia ha precisato che "la scelta che abbiamo fatto su Pianura tiene conto degli spazi che abbiamo fuori della località interessata dalla magistratura".
Il commissario ha precisato che l’area di Pianura accoglierà solo ecoballe provenienti dagli impianti Cdr (combustibile da rifiuti) di Caivano e Giugliano e vi saranno sperimentati i "protocolli di inertizzazione" previsti dal ministero dell’Ambiente. Contro la riapertura della discarica alla periferia di Napoli erano scesi in piazza gruppi di manifestanti, che avevano occupato il sito e dato alle fiamme diversi autobus. Per protestare contro la possibile riapertura di Parapoti, una cinquantina di persone hanno organizzato stamattina un sit-in all’ingresso della discarica. Sono proseguiti la scorsa settimana gli incendi di immondizia nel napoletano e le manifestazioni di protesta di cittadini esasperati per la presenza dei cumuli di rifiuti in strada.
Grande buco da 1milione di tonnellate Il super commissario per l’emergenza rifiuti ha spiegato che la priorità su cui ci si è concentrati finora è stata "avere un grande buco dove sistemare le 250mila tonnellate di rifiuti sparsi per le strada: è stato immaginato un buco con dei parametri molto precisi. Innanzitutto la quantità: tra le 900mila e il milione di tonnellate da recepire per avere una autonomia di 90-100 giorni per rimodellare il sistema". Questo sito, ha aggiunto De Gennaro, doveva essere approntato "in tempi rapidissimi, nell’arco di 7-10 giorni" e avere tempi di smaltimento anch’essi molto rapidi.
Pianura, la procura il sequestro La procura della Repubblica di Napoli ha disposto il sequestro dell’intera area della discarica di Contrada Pisani, nel quartiere Pianura. Il provvedimento di "sequestro probatorio" sta per essere eseguito dai carabinieri del comando provinciale di Napoli.
Oltre 40 roghi nella notte Dalla sala operativa dei vigili del fuoco fanno sapere che, dalle 20 di ieri sera fino alle 8 di questa mattina, sono stati 42 gli incendi che sono stati domati dai mezzi di soccorso. Le zone maggiormente colpite, così come avvenuto nei giorni scorsi, sono l’area a nord del capoluogo partenopeo, il Vesuviano e le periferie di Napoli. Non si placa, dunque, l’esasperazione dei cittadini che danno alle fiamme cumuli di immondizia depositati, in alcuni casi da settimane, sui marciapiedi. Un allarme diossina che è tornato prepotente dopo la pioggia dei giorni scorsi che aveva parzialmente attutito gli incendi dolosi.
Riesplode la protesta Il commissario di Governo, Gianni De Gennaro, annuncia il suo piano per uscire fuori dall'emergenza rifiuti e pochi istanti dopo arrivano anche le proteste. La riapertura delle discariche, al pari dell'individuazione dei siti di stoccaggio, non piace a tanti: soprattutto a chi, di emergenze, ne ha subite già tante. Il fronte più caldo è a Napoli, nel quartiere di Gianturco: in oltre duecento hanno attuato blocchi stradali, hanno fermato autobus di linea, hanno protestato contro la decisione di collocare nell'ex Manifattura Tabacchi, un sito dove stoccare la spazzatura presente nelle strade di Napoli e della Campania. Anche il Comune di Marigliano si schiera contro l'individuazione del sito di stoccaggio dove è già in atto un presidio, così come il sindaco di Villaricca ha dubbi sulla capacità della discarica.
I no al 'piano De Gennaro' arrivano anche dalla provincia di Avellino, dove è stata annunciata la riapertura della discarica di Difesa Grande: associazioni e comitati che dal 2004 si sono battuti per la chiusura dell'impianto che si trova nel territorio del comune di Ariano Irpino (Avellino), si sono già mobilitati. Nelle prossime ore ci sarà una prima riunione nella quale verranno decise le azioni da mettere in campo per impedire la riapertura della discarica ma anche per avere, già nella giornata di domani, un confronto con il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, che chiede aiuto al Capo dello Stato. C'é poi la provincia di Benevento dove la riapertura riguarda la discarica di Montesarchio.
Il sindaco Antonio Izzo dice che "lo Stato non rispetta gli accordi". "Come è possibile - dice Izzo - venir meno ad un accordo di programma sottoscritto tra Comune di Montesarchio, Regione Campania, Provincia di Benevento e commissariato di Governo per l'emergenza rifiuti nel quale ci si era impegnati ad avviare un programma di riqualificazione ambientale dell'intera area su cui, nel recente passato, sono state sversate tonnellate di rifiuti di tutta la Campania?. Crediamo che lo stesso De Gennaro non sappia di tale accordo".
In provincia di Salerno, è bastato che si profilasse la riapertura della discarica di Parapoti per far scattare la mobilitazione: per ora rientrata visto che è una "riserva".
Ma, intanto, l'immondizia resta in strada: e se a Giugliano i cittadini hanno fatto irruzione nel Comune che ancora presidiano, proteste ci sono anche San Giorgio a Cremano, Volla, Casalnuovo. Blocchi messi in atto da cittadini ormai esasperati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.