Rifiuti, Maroni: "No all'uso dell'esercito"

Regge la tregua scaturita dall’intesa di ieri tra Bertolaso e gli amministratori locali. Maroni: "Niente esercito, basta la polizia". Veltroni: "Evitare il più possibile l'uso della forza". Aperte due inchieste sulla guerriglia urbana di sabato scorso

Rifiuti, Maroni: "No all'uso dell'esercito"

Napoli - Situazione tranquilla al presidio antidiscarica di Chiaiano, a Napoli, dopo la tregua scaturita dall’intesa di ieri tra il sottosegretario all’Emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, e gli amministratori locali. Intanto le intercettazioni disposte dalla procura di Napoli nell’ambito dell’inchiesta sugli scontri tra polizia e manifestanti che si oppongono all’apertura di una discarica a Chiaiano, a Napoli, mostrano che esponenti di un clan camorristico hanno soffiato sul fuoco della protesta.

La longa manus della camorra Nelle conversazioni telefoniche intercettate dagli investigatori, persone vicine al clan camorristico Lo Russo dicono che "bisogna mandare i ragazzi a picchiare le guardie e fare bordello" a Chiaiano. Per il coordinatore della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Franco Roberti, nella protesta di Chiaiano sono presenti "diverse realtà, sia frange vicine alla camorra che quelle vicine al dissenso violento più estremista". Roberti ha aggiunto che gran parte dei cittadini che è scesa in piazza lo ha fatto senza alcuna regia malavitosa o estremistica. "Ma è chiaro nell’opporsi alla discarica ci sono interessi diversi tra quelli che mirano a tutelare la salute pubblica, che sono interessi economici illeciti". Il sindaco di Mugnano, un paese che confina con la zona di Chiaiano, Daniele Palumbo, ha detto alla Reuters che la decisione di allargare ai periti di parte la squadra di tecnici che esaminerà la cava "è un passo in avanti per arrivare ad un percorso condiviso. Noi che partiamo dalla presunzione che è impossibile utilizzare la cava, ora possiamo dimostrarlo". La collina di Chiaiano è interessata da un piano di riqualificazione e sviluppo che comprende anche nuove edificazioni.

Matteoli: "Sciogliere i Comuni che si oppongono" Parole dure verso gli amministratori locali che si oppongono all’apertura delle discariche le ha avute oggi il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che è stato responsabile dell’Ambiente nel precedente governo di centrodestra. Secondo Matteoli i consigli comunali schierati per il "no" potrebbero essere sciolti. "Fino ad oggi i consigli comunali sono stati sciolti per le infiltrazioni della criminalità organizzata. Io credo nella collaborazione e nel dialogo. Ma certo se si schierassero decisamente contro la soluzione del problema si potrebbe anche procedere in tal senso", ha detto Matteoli in una intervista al quotidiano Il Giornale. "Tutti devono capire che non esiste nulla di diverso da discariche e termovalorizzatori per affrontare il problema dei rifiuti. L’alternativa è la morte della Campania".

Maroni: "Niente esercito" Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, non è d’accordo a impiegare l’esercito in funzione di tutela dell’ordine pubblico nell’emergenza dei rifiuti perchè è sufficiente l’intervento della Polizia e delle forze dell’ordine. "Non sono d’accordo - ha spiegato - con l’utilizzo dell’esercito per funzioni di ordine pubblico". Infatti, secondo il ministro, "diverso è l’uso dell’esercito per presidiare siti come è stato in Sicilia per la missione Vespri siciliani". Quanto alle discariche individuate in Campania per far fronte all’emergenza rifiuti, Maroni è convinto che "polizia e forze dell’ordine sono in grado di garantire l’ordine pubblico".

La Russa: "Militari solo per attività di presidio" Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha affermato che le Forze armate non verranno usate per il mantenimento dell’ordine pubblico, durante eventuali disordini nell’ambito della crisi dei rifiuti in Campania, ma il loro intervento potrà essere richiesto (dal commissario Guido Bertolaso) solo per attività di ausilio delle Forze dell’ordine e di presidio del territorio, in situazione di "siti tranquillizzati". "Io non avevo fatto i salti di gioia" quando si è cominciato a parlare dell’impiego delle Forze armate per proteggere siti scelti per le nuove discariche o i termovalorizzatori. Il ministro ha ricordato di avere anche fatto cambiare la formula prevista per l’eventuale richiesta di Bertolaso, precisando che "può altresì richiedere l’intervento delle Forze armate per attività di ausilio alle Forze dell’ordine". Le Forze armate non possono essere usate per attività di ordine pubblico "per il tipo di addestramento, l’equipaggiamento e lo status giuridico, che non prevede che agiscano come agenti di pubblica sicurezza. Se invece si tratta intervenire a presidio dei luoghi quando i siti sono tranquillizzati, in situazioni in cui non ci sia da contrastare manifestazioni di piazza, con compiti simili a quelli già visti nell’operazione Vespri siciliani e dopo l’11 Settembre, allora siamo prontissimi a eseguire questi compiti". La Russa, infine, si è detto indignato per gli insulti lanciati da alcuni manifestanti alle Forze dell’ordine, chiamati "assassini", e ritrasmessi anche in televisione. "Sono insulti indecenti da parte di chi viola la legge verso chi ha l’ordine di farla rispettare, e sta lavorando per consentire che Napoli possa continuare a respirare". 

Veltroni: evitare l'uso della forza Le leggi vanno rispettate, non è possibile che l’emergenza rifiuti prosegua per la opposizione alle decisioni prese dalle autorità competenti, ma bisogna anche limitare il più possibile l’uso della forza per superare le proteste. Lo dice il segretario del Pd, Walter Veltroni, rispondendo a chi gli chiede di commentare gli scontri di questi giorni in Campania: "Le leggi vanno rispettate - dice Veltroni - ma bisogna evitare l’uso della forza il più possibile". Veltroni invoca "senso della responsabilità da parte di tutti" e ripete che non può essere accettato il principio di chi dice "’non nel mio giardino, serve uno spirito di comunità, se viene a mancare questo inizia una guerra di tutti contro tutti".

Calma piatta a Chiaiano Sul posto restano piccoli gruppi di persone, mentre qualcuno ha provveduto a ripulire la zona dai vetri che erano rimasti a terra. Resta, però, la barricata di cassonetti, che dovrebbe essere rimossa per consentire l’ingresso domani alle 7 dei tecnici per l’avvio dei carotaggi nelle cave destinate a ospitare la discarica. Le forze dell’ordine, presenti nella zona, stanno monitorando la situazione. Alle 18 è annunciata un’assemblea pubblica dei manifestanti dopo gli ultimi sviluppi. Nella sede del commissariato di governo a Palazzo Salerno, è prevista, inoltre, una serie di riunioni tecniche per avviare il tavolo tra esperti dell’Arpac e quelli nominati dai comuni interessati dal decreto sull’emergenza rifiuti. Nel pomeriggio dovrebbe tornare a Napoli Guido Bertolaso. Continuano, anche se in misura ridotta, gli incendi di spazzatura. Nella notte sono stati 29 gli interventi dei vigili del fuoco tra il capoluogo e la provincia.

Aperte due inchieste sugli scontri Due inchieste sono state avviate per accertare eventuali responsabilità nelle violenze che si sono verificati durante i due giorni di guerriglia urbana a Chiaiano. Due voluminosi dossier dei carabinieri e dalla Digos di Napoli che, a quanto scrive oggi il Mattino, costituiscono la corposa informativa che confluirà alla Procura di Napoli. Rapporti investigativi su quanto avvenuto che saranno trasmessi ai pm e serviranno a fare luce anche sui presunti condizionamenti e sulle possibili infiltrazioni dei clan della camorra nella protesta.

Negli incidenti scoppiati sabato a Chiaiano si sono registrati cinque feriti, terra cui anche alcuni agenti delle forze dell’ordine. Tre i giovani fermati durante e dopo gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine.

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