da Roma
Bassolino? «No, we cant». Detta alla Obama, sarebbe più o meno questa la risposta di Veltroni alle pressioni per garantire una rapida via duscita, con atterraggio morbido, al governatore della Campania.
Pressioni per candidarlo subito, spedendolo in Parlamento e chiudendo così, con le dimissioni della sua giunta, unesperienza di governo catastrofica per il centrosinistra. Di dimissioni di Bassolino si parla da quando è scoppiata lemergenza rifiuti, e lo stesso braccio destro di Veltroni, Goffredo Bettini, le dava qualche tempo fa per inevitabili, appena chiusa la fase più critica.
Ma il «nuovo» Partito democratico non ha alcuna intenzione di presentarsi con un simile handicap alle urne del 13 aprile, con il centrodestra pronto a utilizzare la candidatura Bassolino come uno strumento di campagna elettorale contro Veltroni. Lidea del leader Pd semmai è unaltra, ed è stata illustrata al governatore: Bassolino si rimbocchi le maniche, cerchi di eliminare gli elementi più impresentabili della sua giunta e di varare un nuovo governo tecnico per la Campania, inserendo nomi di prestigio e professionalità di rilievo (ma i no sono già fioccati, da Biagio De Giovanni a Lello Porta, docente alla Federico II di Napoli e coordinatore di Sinistra democratica in Campania), e tenti di andare avanti ancora per un anno. E provando a risollevare la popolarità, oggi ai minimi storici, del centrosinistra. «Un anno di decantazione sarebbe unultima chance che conviene a tutti, anche a Bassolino», sottolinea Lello Porta.
Se ci riuscirà, nel 2009 potrà anche aspirare a un ritorno sulla scena nazionale, cui Bassolino anela, come capolista del Pd alle Europee. Nel frattempo, verrà aiutato a smaltire qualche peso ingombrante dalla sua giunta grazie alle liste Pd del 13 aprile prossimo: non solo sarà riconfermata al Senato sua moglie, Anna Maria Carloni, ma si parla di probabile candidatura per il potentissimo assessore alla Sanità Angelo Montemarano (in quota De Mita, che per rinunciare allo scranno chiederà garanzie per alcuni suoi fedelissimi), lassessore alla Ricerca Teresa Armato, quella alle Politiche sociali Rosa DAmelio.
Ieri il Governatore, interrogato sulle voci che lo davano in partenza per Montecitorio, si è limitato a replicare: «Candidarmi? Ho detto che sto lavorando per fare la giunta. Sto lavorando e la nuova giunta sarà pronta in questi giorni».
Riuscirà a vararla? «Le dimissioni sarebbero un gesto di grande responsabilità - dice Mastella - ma cercheranno di forzare i numeri». Senza lUdeur, la maggioranza conta su tre voti. «Ma per avere i dieci voti della Sinistra arcobaleno, più quelli di Italia dei Valori, dovrà dimostrarci che la sua è una svolta radicale, e una squadra in completa discontinuità, anche sul piano morale, rispetto a un sistema di potere asfissiante», dice il parlamentare campano di Sd Arturo Scotto. «Se riesce a farlo, bene. Altrimenti, meglio andare subito al voto». Nel qual caso, il centrosinistra in rotta avrebbe solo due nomi su cui puntare per la Campania: il popolare sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, ex ds dalemiano, uscito dal partito proprio in frontale polemica con Bassolino, o il ministro uscente Luigi Nicolais.
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