Rifiuti, Penati non vuole l’inceneritore Aut aut della Regione

L’assessore Buscemi: «Se non sarà previsto, bocceremo il piano della Provincia. Inconcepibile il no di Verdi, Prc e Comunisti»

«Se nel piano provinciale dei rifiuti non trovo traccia del termovalorizzatore, io, quel piano lo boccio». Filippo Penati è avvisato. La Regione Lombardia non promuove il piano dei rifiuti che l’amministrazione provinciale sta approntando con tanto di sbianchettamento del termovalorizzatore.
Massimo Buscemi, assessore regionale alle Reti e ai Servizi di pubblica utilità, è inequivocabilmente chiaro: «Milano e la Provincia di Milano hanno bisogno di quest’impianto che dalla combustione dei rifiuti produce energia elettrica e termica. Nel piano provinciale dei rifiuti che arriverà sulla mia scrivania voglio trovare l’allocazione di quest’impianto che, ribadisco, è indispensabile per non venire sommersi dalla “monnezza”».
Fotografia della «pattumiera Milano» che, continua Buscemi, «è frutto di una scelta scellerata e incivile della Provincia di Milano»: «Amministrazione che non sa governare per il bene comune dei cittadini e che quindi obbliga la Regione a intervenire legislativamente per andare oltre quella scelta - ripeto - scellerata e incivile messa a segno da via Vivaio».
Decisione che appare incomprensibile, soprattutto dal punto di vista ambientale: un termovalorizzatore, dicono gli ambientalisti, ha emissioni assolutamente trascurabili e, quindi, anche le ricadute nelle zone prossime all’impianto sono realmente ininfluenti rispetto alla qualità dell’ambiente, dell’aria e del suolo. «Il modello che Filippo Penati cancella dal piano provinciale dei rifiuti è quello dell’impianto di Brescia, che non è solo il più grande d’Europa ma è pure promosso dagli scienziati di mezzo mondo come un impianto da oscar, il mi-gli-ore».
Domanda: perché Palazzo Isimbardi dice «no» a quest’impianto? «Penati e il suo assessore all’Ambiente, Bruna Brembilla, quell’impianto lo volevano ma Verdi, Rifondazione e Comunisti gli hanno imposto di cancellarlo e detto fatto li hanno accontentati». Un «sì» che fa però a pugni con i rifiuti che la Provincia esporta fuori Regione: novantamila tonnellate nel 2006, con l’aggiunta di altri 25mila nelle altre Province lombarde.

Che aggiungere? «Non voglio che Milano e Provincia divengano la Campania del Nord per colpa di Penati» confida Buscemi. Rischio dietro l’angolo, anche secondo l’Amsa milanese che critica il «no» penatiano ad un nuovo inceneritore.

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