Marrazzo scivola sui rifiuti. Il Governatore della Regione Lazio, infatti, almeno secondo quanto afferma LAutorità garante della concorrenza e del mercato non sarebbe immune da pecche gestionali. LAutorità, infatti, il 1 luglio scorso ha esaminato «alcune segnalazioni nelle quali si prospettavano distorsioni della concorrenza attribuibili ad alcune determinazioni del Regione Lazio. In particolare - si legge ancora nel bollettino dellAutorità - le doglianze fanno riferimento a quelle previsioni attraverso le quali il commissario straordinario è intervenuto a definire la capacità di trattamento di rifiuti da riconoscere ad alcuni soggetti attivi nel mercato del recupero dei rifiuti nella Regione».
In sostanza la tanto sbandierata libertà di mercato e concorrenza (cavallo di battaglia dello stesso Marrazzo anche quando era il giornalista dassalto nella trasmissione che fu «Mi manda Raitre») è risultata frenata, se non addirittura limitata proprio da alcuni provvedimenti del commissario straordinario. «Nelle more dellemanazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti - scrive ancora lAutorità -, coglie loccasione per evidenziare la necessità di superare gli effetti restrittivi della concorrenza prodotti dalle determinazioni commissariali in base alle quali non solo veniva individuato il numero di impianti di recupero presenti sul territorio, ma anche stabiliti i quantitativi di Rsu da conferire agli impianti stessi. Tali variabili devono essere affidate al confronto competitivo tra gli operatori liberamente e legittimamente presenti sul mercato». Lautorità, infine, auspica che i «principi concorrenziali possano essere tenuti in considerazione in occasione dellelaborazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti».
«Anche qui Marrazzo ha fallito», ha commentato il consigliere regionale PdL Donato Robilotta, mentre laltro esponente regionale del PdL Massimiliano Maselli ha parlato di «conferma che anche la gestione commissariale di Marrazzo sui rifiuti, dopo quella sanitaria, è una brutta pagina di storia da cancellare».
Dal canto suo, in una nota ufficiale, Marrazzo precisa che in merito «al recupero dei rifiuti, cui la nota dellAutorità fa riferimento, non ci sono atti limitativi da parte dellamministrazione regionale della libera attività imprenditoriale né della concorrenza.
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