Emanuela Fontana
da Roma
Dopo lUdc, anche la Lega scende in campo a livello parlamentare per la piena applicazione della legge sullaborto nei consultori, mentre da sinistra la polemica si sposta tutta sulla maggioranza, lasciando momentaneamente da parte lanticlericalismo galoppante degli ultimi tempi, condannato ieri anche da Fausto Bertinotti.
Il Carroccio ha depositato alla Camera un progetto di legge di modifica dei consultori sullaborto, che prima il cardinale Camillo Ruini, presidente della Cei, e poi il ministro della Salute Francesco Storace, hanno auspicato che siano aperti ai volontari antiabortisti. La richiesta di unindagine conoscitiva della Commissione affari sociali disposta dallUdc verrà esaminata solo la prossima settimana. Una commissione osteggiata ora platealmente dai Ds: per Piero Fassino la commissione «è inutile», perché «su tutte le leggi riguardanti temi eticamente sensibili è previsto un rapporto annuale». Intanto la Lega interviene: «Vogliamo una riforma dei consultori subito - ha spiegato il capogruppo del Carroccio a Montecitorio, Andrea Gibelli - perché la vita va tutelata». La proposta di legge del partito di Bossi, spiega la prima firmataria Francesca Martini, «si lega alla legge 194, ma non mette in discussione il diritto di una donna di abortire, pone invece la questione sul mancato rispetto delle regole applicative nei consultori». Qui, si legge nel pdl, «non sempre viene pienamente attuato il diritto della donna a ricevere valide alternative allaborto».
E su questo aspetto, nella Chiesa, il cardinale Ersilio Tonini è in linea con Ruini: «Nei consultori si esorta ad abortire - avverte - temo che in queste strutture domini una cultura abortista».
Nel governo continua il battibecco tra i ministri Storace e Stefania Prestigiacomo. La titolare delle pari Opportunità aveva scritto martedì una lettera al collega di An in cui gli ricordava che la 194 «è una legge simbolo di civiltà». Ieri lex governatore Lazio ha risposto con le stesse carte: «Ci sono pari opportunità garantite dalla legge 194 - ha dichiarato - quella di abortire e quella di non abortire. Lo Stato deve assicurarle entrambe. E va rispettato il valore sociale del volontariato, a tutela della vita che nasce. A meno che in questo Paese sia venuto il tempo di doversi vergognare di essere cattolici».
Il dibattito è completamente aperto nella Cdl. La Prestigiacomo e la parte laica di Forza Italia sembrano non avere voglia di sollevare un polverone sulla 194, altri settori della coalizione, come per esempio quello legato al presidente del Senato Marcello Pera, appoggiano con più calore la proposta di Storace. La fondazione Magna Carta di cui è presidente Pera scrive: «Non comprendiamo cosa vi sia di scandaloso nel consentire allinterno dei consultori lattività di quanti vogliono informare, spiegare, aiutare psicologicamente sulla base di unattività volontaria e sfuggendo a ogni forma di costrizione». Su sito però si chiede di «non toccare la 194». Su questo aspetto la maggioranza sembra essere tutta concorde.
E lapparente crociata del centrosinistra sembra dunque la difesa di una legge che nessuno vuole modificare. Da giorni non si pronuncia sullargomento Romano Prodi, e se ne è accorta Maura Cossutta, dei Comunisti Italiani: «Io ho votato Prodi alle primarie - ha spiegato - e chiedo che Prodi si esprima: la difesa della 194 deve stare nel programma di governo. Lavevamo previsto, e puntuale arriva lattacco alla 194: le dichiarazioni di questi giorni dimostrano profonda ignoranza, ipocrisia e strumentalizzazione. Vogliamo che lUnione si esprima».
Bertinotti invece affonda gli anticlericalisti: «Se ci si chiede di inveire un giorno sì e laltro pure contro la Chiesa io dico no», chiarisce, avvertendo poi i radicali: «Non posso impedire neanche a un amico come Daniele Capezzone di prendere lucciole per lanterne.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.