Rifondazione «epura» anche il Turigliatto genovese

Rifondazione «epura» anche il Turigliatto genovese

Dicono che Genova sia un «laboratorio nazionale». Che qui nascerà la grande sinistra che va oltre il partito. Ma Rifondazione Comunista inizia togliendosi di torno i pezzi forti. Dopo l’addio di Laura Tartarini, consigliere comunale e rappresentante dei movimenti no global in seno al partito, ieri è stata ufficializzata l’esclusione di Aurelio Macciò dalle liste. Non uno qualsiasi, ma il capogruppo uscente in Provincia. Colpevole però di aver seguito il compagno Franco Turigliatto e di fare un po’ troppa propaganda alla sua corrente di «Sinistra critica» contro la linea governativa. «La sua posizione va chiarita - conferma il segretario genovese Bruno Pastorino -. Come dirigente continuerà a operare, ma non può rappresentare Rifondazione». Giacomo Conti, segretario regionale, tiene a precisare che altri esponenti di «Sinistra critica» non sono stati messi da parte. Ma finisce così per confermare che Macciò si è troppo allineato a Turigliatto. E ieri pomeriggio, alla comunità di don Gallo, è arrivata l’ultima conferma.
Niente non global, niente dissidenti. Ma Rifondazione si «apre». «Nella nostra lista al Comune di Genova - sottolinea Michele De Palma, responsabile nazionale degli enti locali di Rifondazione - su 50 candidati, 20 sono esterni al partito. E rappresentano Unione a sinistra, il forum ambientalista, gli studenti autogestiti». A capo della lista per Tursi ci saranno l’uscente Patrizia Poselli e Arcadio Nacini. Poi Antonio Bruno, del Forum per la sinistra europea, e Walter Massa, di Unione a sinistra. Con tante anime c’è un rischio di scarsa omogeneità alla linea del partito? Di avere qualche Turigliatto alla genovese? «Il problema semmai è di chi guida la maggioranza - assicura De Palma -. Se c’è un problema sentito dal popolo, occorre ascoltare la voce della città.

Noi portiamo questa voce, starà al sindaco o al presidente porsi il problema». Il riferimento, esplicito, è a casi come la «gronda» autostradale o il termovalorizzatore. Rifondazione vuole unire la sinistra. Inizia a spaccarla.

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