Rifondazione espropria le case sfitte

Paola Castellazzo

«Dare ai Comuni la facoltà di requisire unità immobiliari sfitte da oltre dodici mesi per poi conferirle nella disponibilità dell'Arte provinciale». Significa, in pratica, autorizzare all'esproprio temporaneo della proprietà privata il Comune per far fronte alla massiccia richiesta di alloggi da parte di categorie socialmente ed economicamente disagiate. Parte da queste premesse la proposta di legge, che di fatto si chiamerà «Norme per favorire l'inserimento abitativo dei soggetti sociali in difficoltà e a condizioni di locazione agli stessi accessibili», presentata ieri mattina in Regione dai consiglieri di Rifondazione Comunista Vincenzo Nesci e Giacomo Conti. Una legge che ricorda peraltro molto da vicino i passi del programma dei no global candidati con Claudio Burlando alle regionali. Perché di occupazione ed espropri di case, in fondo, se n’era già parlato. Ora Rifondazione mette all’incasso, con tanto di articoli di legge, le promesse ricevute.
Ma andiamo con ordine. Secondo Nesci occorre «scardinare la situazione incontrollabile e difficilissima del sistema abitativo attuale. Sono infatti migliaia gli sfratti esecutivi così come dall'altra parte ci sono altrettante case sfitte».

Bisogna quindi intervenire tempestivamente. Da qui nasce la proposta di legge che, assicura Nesci, non intende punire i proprietari ma solo creare un percorso in grado di ampliare il mercato degli affitti, al momento in pratica (...

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