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Rifondazione licenzia Caos a «Liberazione»

Rifondazione comunista licenzia. Accade a «Liberazione», il quotidiano organo del Prc, che questi giorni sciopererà per protestare contro i tagli ai costi del personale annunciati dalla Mrc, società editrice che per azionista unico ha il partito di Ferrero. «Mentre i giornalisti di Liberazione attendevano l’apertura di una trattativa aziendale per esaminare e concordare le soluzioni alla crisi, la società editrice - si legge nel comunicato del Comitato di redazione - ha comunicato, nella totale confusione e inattendibilità dei dati di bilancio, un piano di ristrutturazione che prevede un taglio di “oltre la metà del costo del personale”». «Domani mattina (oggi, ndr), nelle intenzioni dell’editore, la direzione del Prc, azionista unico, dovrebbe convalidare - si sottolinea nella nota - tali linee di intervento. Per scongiurare questa minaccia, i giornalisti hanno proclamato uno sciopero immediato, il terzo dall’inizio della vertenza. Vogliamo denunciare con chiarezza il tentativo inammissibile, tanto più a "Liberazione", di far ricadere sulle spalle dei lavoratori i costi delle difficoltà economiche e anche degli errori gestionali, ormai evidenti».

«Vogliamo inoltre rendere manifesto - dicono i componenti del Cdr del quotidiano comunista - alla direzione del Prc a quali pesanti conseguenze si andrebbe incontro con una frettolosa ed autoritaria approvazione di un piano “confindustriale” come quello presentato dalla società editrice».

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