Riforma della governance, venerdì la decisione

da Milano

Febbrili consultazioni in corso alla Bpm per cercare di arrivare a un accordo il più possibile condiviso sulla riforma della governance sollecitata dalla Banca d’Italia. Il cda ha discusso ieri la bozza predisposta dal giurista Piergaetano Marchetti alla ricerca di una mediazione, ma oramai appare probabile che l’unanimità all’interno delle diverse rappresentanze dei dipendenti-soci non potrà essere raggiunta e si andrà avanti a maggioranza, con una decisione che potrebbe arrivare a fine settimana, in un consiglio informale venerdì, per essere poi approvata ufficialmente dal cda il 9 settembre.
Intanto il fondo Amber, già critico verso la governance di Piazza Meda, confida in un maggior spazio per le minoranze e il mercato.

In particolare, mentre non sembrano esserci divisioni sui punti della riforma del quorum e l’attribuzione di uno o più sindaci agli investitori istituzionali, la proposta di riduzione del consiglio a 18 componenti (di cui 10 alla lista di maggioranza e 2 per Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria e Crédit Mutuel) dai 20 attuali si scontra con l’opposizione della Fiba-Cisl che rischierebbe di perdere la propria rappresentanza nel consiglio di amministrazione.

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