«La modernizzazione e il progresso di un Paese si valutano anche dalle risposte che la classe politica riesce a offrire al mondo della scuola e delluniversità. La riforma sulla scuola realizzata dal ministro Moratti è stata una specie di rivoluzione copernicana, perché ha avuto il coraggio di cambiare regole ormai vecchie e obsolete, proiettando il mondo scolastico e universitario verso il futuro, dando nuove speranze ai nostri giovani e motivando il corpo insegnante». A parlare in questi termini della riforma Moratti, durante un convegno sulla scuola organizzato a Segni dallUdc, è il segretario regionale dellUdc Luciano Ciocchetti. «Contrariamente a quanto portato avanti dai governi del centrosinistra - ha detto - la riforma Moratti, la prima grande riforma dal 1923, ha salvaguardato lunitarietà della scuola elementare e della scuola media, recependo il principio del doppio canale, scuola e formazione professionale, con pari dignità educativa, come strumento per dare le risposte più adeguate a una moderna politica dellistruzione. La sinistra ha cercato in tutti i modi di demonizzare la riforma Moratti dicendo tante bugie. È stato detto che cancella lobbligo scolastico, ma questo non è vero perché uno dei contenuti principali della riforma è linserimento del diritto-dovere allistruzione per almeno dodici anni. La sinistra si è divertita a falsificare i dati dicendo che il governo ha tagliato i fondi per la scuola quando invece le risorse destinate alla scuola pubblica sono in realtà cresciute del 12,1 per cento con un aumento costante. E poi cè stata la grande bugia dei tagli agli organici quando invece sono stati immessi in ruolo 78mila docenti stabilizzando parte del personale precario e sono stati aumentati gli stipendi per due volte nel corso di questa legislatura. La riforma ha garantito il più grande aumento di stipendio al personale docente e no, attraverso due aumenti contrattuali».
Ciocchetti si è poi soffermato sul ruolo esercitato dallUdc nella riforma dellUniversità: «LUdc si è caratterizzata per il suo impegno nel modificare alcune criticità presenti nel sistema universitario e che hanno trovato finalmente soluzione. In particolare si rileva lintroduzione della laurea specialistica con soppressione delle Sis, lelevazione professionale dei docenti, la risoluzione di tutte le forme di precariato, lintroduzione del principio meritocratico e limpegno per il miglioramento qualitativo degli atenei italiani». Un cenno, infine, sulla parità scolastica e sugli insegnati di religione: «Qualche passo avanti, anche se ancora insufficiente, si è registrato sulla parità scolastica con lintroduzione del principio del buono scuola che agevola la libertà di scelta educativa delle famiglie. Una proposta Udc, dopo 50 anni di dibattiti, che comunque intendiamo perfezionare nella prossima legislatura.
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