La maxi-trasfusione di denaro decisa dalle banche centrali «rianima» le Borse mondiali. La più flebile in Europa è Piazza Affari dove il Mibtel, dopo aver toccato un rialzo dell1%, ha chiuso piatto (più 0,03%) tra scambi per 5,5 miliardi (più 0,1% lS&p Mib). I primi a rispondere sono stati i bancari, in accelerazione nel pomeriggio con il Banco Popolare (più 1,4%, complice la promozione di Ubs), Mps (più 1%) e Ubi (più 0,4%) mentre hanno ritracciato Mediobanca (meno 0,8%) e Intesa Sanpaolo (meno 0,6%). Deboli anche Pirelli (meno 0,7%) e Seat Pg (meno 1,4%), così come Fiat che ha ceduto un altro 1,2% mentre il cda esaminava il budget 2008. In attesa della decisione di Palazzo Chigi, è stata però Alitalia (più 2,7%) a svettare sul listino principale; brillante Mondadori (più 1,6%) che esporterà Grazia in Australia. Bene le utility, considerato un comparto difensivo, con Aem (più 2%) e Snam (più 1,1%); cui si sono aggiunte Saipem (più 1,5%), grazie alla promozione di Lehman Brothers e, sulla scia del balzo del greggio, Eni (più 0,57%). Discorso a parte per Enel che ha ceduto lo 0,6% mentre lad Fulvio Conti si confrontava con gli analisti londinesi. Tra le «piccole», in luce Buongiorno (più 13,3%, per un possibile buy-back) e It Holding (più 7,3%). Energetici in luce anche nel resto dEuropa con Total (più 1%) e Royal Dutch Shell (più l,2%).
A trainare Londra (più 0,35%) sono state le costruzioni (più 4,6% Barratt Developments), male invece Northern Rock (meno 4,9%) e Rbs (meno 2,3%). A Parigi (più 0,32%) giù Accor (meno 2%) e Air France (meno 1,3%). A Francoforte (più 0,77%) bene Bayer (più 2,7%) e Deutsche Börse (più 2,8%).\- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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