Il suono è allegro, il significato potrebbe ancora reggere i tempi, ma come parola si è persa da un paio di secoli: già all'inizio dell'Ottocento il Panlessico la qualificava come un arcaismo. Ebbene, farlingotto significa “quegli che nel parlare mescola e confonde varie lingue, storpiandole”. La definizione è della Crusca, ripresa poi, identica, da tutti i vocabolari che contengono questa voce.
La Crusca al farlingotto dà del “barbaro”, che significa “straniero, di diverso linguaggio”. Il Panlessico, alla voce barbaro, dice: “Riferito al favellare, Colui che non favella in alcuna delle lingue nobili o non vi favella correttamente”. Barbarismo, secondo il Rigutini-Fanfani, è “parola o locuzione presa da altre lingue e che offende la nativa schiettezza della lingua d'un popolo”.
Insomma: di farlingotti in giro, di questi tempi, ce n'è tanti; sono coloro che per ignoranza, noncuranza o per darsi lustro usano inutilmente o forzatamente parole straniere pur in presenza di un perfetto corrispettivo italiano. Quanto all'etimologia, l'unica convincente è riferita dal Cardinali-Borrelli: “dal latino varie, variamente, linguatus, loquace”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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