Migranti, il piano del governo

Pronto il decreto flussi. Sì a 500mila migranti regolari, stop alle truffe sugli ingressi

Migranti, il piano del governo
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In Consiglio dei ministri sbarca il decreto flussi per il triennio 2026-2028. Un provvedimento chiave per la gestione dell'immigrazione. Il decreto fissa infatti la quota d'ingresso, grazie a intese con gli Stati esteri, di immigrati destinati a soddisfare la richiesta di manodopera. Il governo Meloni ipotizza nel triennio 2026-2028 una quota pari a 500mila ingressi. Suddivisi in 164.800 ingressi l'anno tra lavoratori stagionali e non, colf e badanti. L'ok al provvedimento è in programma alla riunione di governo fissata alle 15 e 15.

L'esecutivo Meloni ha praticamente rivoluzionato il sistema delle quote. Innanzitutto è modificato il click day, la giornata dedicata alle aziende per far domanda di manodopera straniera. Con il nuovo meccanismo è stato abrogato il click day nazionale, spalmato per settori e regionali. Le quote suddivise su base regionale sono più rispondenti ai reali bisogni di manodopera dei diversi territori ed evitano le truffe. Nel 2025 è stato autorizzato inoltre l'ingresso di 10mila stranieri destinato all'assistenza di anziani e disabili. A differenza degli anni passati, però, la procedura non si è conclusa con il click day di inizio anno. Per il 2025, infatti, è previsto anche un secondo click day, che riguarda in particolare il restante 30 per cento degli ingressi per lavoro subordinato stagionale nel settore turistico-alberghiero. La procedura scatterà dal prossimo primo luglio. Le domande vanno presentate online sul portale ALI, con controlli di veridicità e un sistema di codice di attivazione per facilitare l'iter. Saranno potenziati i controlli per evitare truffe e inasprite le pene per le aziende. In passato il sistema del click day si è prestato a truffe e raggiri da parte di organizzazioni criminali. Ed infatti, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni a inizio mandato consegnò nelle mani del Capo Procura antimafia Giovanni Melillo un dettagliato esposto sulle anomalie legate al sistema delle quote. Esposto che poi ha dato origine a diverse inchieste della magistratura. L'ultima risale alla settimana fa in Campania. Un giro di svariati milioni di euro finiti nelle tasche di organizzazioni legate al business dell'immigrazione illegale.

C'è anche un'altra piccola novità che riguarda il decreto flussi. Con la nuova norma potranno essere destinate alle quote anche gli immigrati che arrivano dai Paesi cosiddetti sicuri. L'elenco comprende 19 Stati: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d'Avorio, Egitto, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Perù, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Tunisia. Nessuna modifica invece interverrà sull'elenco che resta invariato. "È un decreto - spiega il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, intervistato da La Stampa - con il quale il governo proseguirà nella sua ferma determinazione di consentire canali legali di ingresso soprattutto a beneficio di importanti settori della nostra economia". "È uno dei pilastri della nostra azione insieme al fermo contrasto agli ingressi gestiti da veri e propri trafficanti di essere umani", conclude il titolare del Viminale.

Sulla linea ferma del governo in tema di immigrazione interviene anche il ministro per gli Affari europei Tommaso Foti: "Proprio grazie all'iniziativa italiana, l'Unione Europea ha avviato un deciso cambio di passo.

L'attenzione si concentra ora sulla protezione della dimensione esterna, attraverso la cooperazione con i Paesi di origine e di transito, una regolamentazione più efficace dei flussi e rimpatri più rapidi. Un segnale politico chiaro: oggi è l'Italia a segnare la rotta in Europa per una gestione del fenomeno migratorio più concreta, responsabile e sicura".

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