
Il nome di Imma Battaglia è quasi un simbolo per il movimento degli omosessuali. È un'attivista e politica italiana, una delle figure leader del movimento per i diritti LGBT in Italia. Presidente del Circolo di cultura omosessuale "Mario Mieli" dal 1995 al 2000, è tra i fondatori di “Di'Gay Project” e dal 2019 è unita civilmente ad Eva Grimaldi.
Imma, cosa pensa del Gay Pride in Ungheria?
"È stata una manifestazione enorme. 200 mila persone a Budapest non sono una quotidianità. Per di più il Pride era stato vietato su ordine del governo. Avevano minacciato multe e di usare le telecamere per schedare i partecipanti".
Ha fatto bene Elly Shlein ad andare in Ungheria ad accusare l'Italia di essere un paese omofobo?
"Non ha detto proprio così. Ha criticato Giorgia Meloni per il suo silenzio".
E lei è d’accordo?
"Beh, avrei gradito che Giorgia Meloni dicesse qualche parola di apprezzamento sulla partecipazione allontanandosi dalle posizioni di Orban. Giorgia Meloni è una politica accorta, una donna molto intelligente, di sicuro non è omofoba e, dunque, poteva sbilanciarsi".
Elly Schlein ha detto che in Italia stanno bloccando le leggi contro l’omofobia. Quali?
"Nessuna. Non ci sono in discussione leggi contro l’omofobia per la maggioranza. Però una legge contro l’omofobia ci manca e sarebbe opportuna".
E questo è un problema?
"Sì. Servirebbe. Una legge severa, con punizioni severe. Di certo non basterebbe, perché poi conta l’educazione e la cultura. Ma una legge serve. Nella maggioranza non parlano mai della comunità lgbtqia+. Abbiamo un governo che non vuole mai che siano affrontati questi temi…"
Non le pare che la dichiarazione di Elly Schlein da Budapest contro la Meloni siano strumentali?
"Beh sì, è strumentale, è politica. Sta nel gioco delle parti, lei è il capo dell’opposizione".
Secondo lei il governo sta boicottando una politica di difesa degli omosessuali come spesso viene accusato?
"No. Non sta boicottando. È del tutto disinteressato. Tace. E però ha legiferato e deciso che la gestazione per altri è reato universale. E questo non va bene".
Cosa pensa della destra italiana?
"Io voglio una destra liberale. Non una destra nazionalista e reazionaria".
Però il governo non ha fatto nulla contro i diritti civili? Cosa poteva fare? Poteva legiferare bloccando le unioni civili…?
"Vero. Non lo ha fatto. Ha scelto la linea del silenzio. Io lo capisco. Ma mi dispiace. Penso che la Meloni poteva essere più coraggiosa. Non mettere la Roccella al ministero della famiglia, per esempio".
Lei parla di nuove leggi. Ma noi abbiamo una legge contro la discriminazione sessuale
"Ma contro l’omofobia no. La legge Zan è stata bocciata".
Come si deve fare per avere una buona legge contro l’omofobia?
"Per arrivare ad approvare delle leggi ci vuole una volontà politica. Oggi non c’è. Ed è colpa anche dell’opposizione che non apre mai a un dialogo. Ideologizzare le battaglie è contro il progredire delle battaglie. Questo è poco ma sicuro".
Lei è contraria alla ideologizzazione?
"Io come persona omosessuale non voglio che la mia vita sia il discrimine tra la destra e la sinistra"
Secondo lei Meloni doveva condannare la scelta di Orban?
"Sì. E non ha colto l’opportunità politica per farlo"
Doveva allontanarsi da Orban?
"Sì, anche perché Orban ha perso, ha preso uno schiaffone. Io dico: beh, approfittane".
Non ha l'impressione che la lotta all’omofobia stia diventando uno strumento di battaglia politica e non di difesa degli omosessuali?
"Sì certo è così. La lotta all’omofobia - come al razzismo, all’antisemitismo, a tutto ciò che è insensata opposizione a un pezzo di umanità - quando diventa ago della bilancia nei rapporti di forze tra schieramenti politici perde il carico emotivo. Perde l’anima, l’energia. Si disperde".
L’Italia è un paese omofobo?
"No. Dire questo è una cosa indegna. L’Italia non è affatto omofoba. L’omofobia è episodica. Cancellarla del tutto è utopia".
"Che impressione le fa ascoltare in un gay pride tante voci che esaltano l'Iran, cioè il regime che impicca gli omosessuali?"
"Sono stupita e sconvolta, anche come donna. Tante donne sono state torturate e impiccate a Teheran perché si battevano per i diritti delle donne e la libertà. Io vorrei che quelli che strillavano pro Iran nei cortei vadano in Iran a organizzare un gay pride".
Gli ebrei milanesi non hanno partecipato al gay pride di Milano...
"Questa è una ferita. E poi io dico: Attenzione, gli ebrei non sono tutti a favore di Netanyahu e i palestinesi non sono tutti per Hamas".
Com’è Il suo gay pride ideale?
"Nel mio gay pride ideale ci sono russi ucraini, palestinesi, israeliani iraniani, tutti".
È stato importante per la sinistra avere un capo del PD omosessuale? Elly Schlein in questi anni ha realizzato delle conquiste a favore della comunità Lgbtq?
"No. Non ha portato nulla".
Cosa si sarebbe aspettata?
"Un lavoro proiettato al futuro. Avrei cercato di allargare le maggioranze necessarie su alcuni temi".
Per esempio?
"Forza Italia sui diritti civili è stata sempre molto aperta e avanzata"
Che deve fare la sinistra?
"Serve una apertura politica verso le forze liberali per ampliare la maggioranza a sostegno delle battaglia di libertà civiltà uguaglianza e democrazia"